Calabria. La malasanità è sempre più figlia della malapolitica: protagonisti, retroscena e scagnozzi… assunti

La malasanità figlia della malapolitica

Oramai in Calabria la malasanità è all’ ordine del giorno, sono sempre più i casi nei quali la sanità arranca non riuscendo ad essere efficiente e questo perché oltre ad avere strutture inadeguate, abbiamo anche operatori che occupano posti senza avere i dovuti titoli richiesti dalla legge.

Non è un mistero, purtroppo: nei generosi ranghi della sanità c’è gente che lavora senza titolo, come succede per molti soggetti che operano all’Interno dei laboratori analisi dei nostri ospedali e che sono in possesso di un semplice diploma preso al Biochimico, mentre molti giovani con tanto di laurea sono costretti a lasciare questa terra.

E cosi succede che i galoppini, figli della malapolitica, lavorano in spregio di ogni normativa concorsuale, per il semplice fatto che rappresentano un bacino di voti per politici senza scrupoli. Non abbiamo problemi a fare nomi e cognomi: questo è il caso di Angelo Gentile, politico per tutte le stagioni, più volte consigliere comunale a San Giovanni in Fiore, ora portatore di voti per Gianluca Gallo cedrone, il primatista assoluto di preferenze in tutta la Calabria. Tra l’altro, per farla ancora più pacchiana (tanto i politici come il Gallo qui possono fare quello che gli pare), il fratello di Angelo Gentile fa parte anche della struttura dell’assessore regionale con la cresta. Il signor Angelo Gentile, tanto per completare il discorso, è stato assunto nella sanità di Catanzaro rigorosamente in quota Gallo Forza Italia senza i titoli necessari, lo sanno tutti, soprattutto quelli ai quali è passato sopra…

E ancora, caso eclatante, è l’ultimo concorso all’ INRCA di Cosenza vinto da un altro politicante, tal Salvatore Mancina, già sindaco di Cerisano ma mandato via a pedate, ed ora consigliere comunale a San Giovanni in Fiore, il quale ha vinto il concorso semplicemente con un diploma del Biochimico, oppure Daniela Veltri a Crotone dove i sindacati hanno fatto la loro parte, cosa successa anche all’ospedale di Paola con la mitica Logatto, e all’ospedale di Cassano con tal Ponzo, tutta gente, che occupa quel posto senza avere i titoli richiesti dalla legge, ma che sono protetti dai vari politici di turno, a discapito dei cittadini onesti che hanno fatto studiare i propri figli.

Chi doveva controllare, tipo il direttivo dell’albo dei tecnici si è girato dall’altra parte facendo finta di non vedere: perché? Purtroppo questa è solo la punta dell’iceberg e ci sono ancora tanti altri casi sparsi per i vari ospedali della regione, dove a trionfare e ad occupare i posti di potere c’è tutta gente, che è protetta da quella cattiva politica che pur di arrivare ai propri fini passa anche sulla salute dei cittadini.