Cetraro. La tragicomica situazione del Pd e Don Masino che impone la linea politica

Cetraro. La tragicomica situazione del Pd e Don Masino Cesareo che impone la linea politica

Vi abbiamo raccontato della guerra sorta tra Gaetano Bencivinni, segretario del Pd, e Don Masino Cesareo, vicesindaco di Cetraro di Forza Italia. Il primo che voleva spodestare il secondo e il secondo che ha finito per ridicolizzare il primo. Bencivinni aveva preparato la trappola proprio quando Don Masino era assente. Indice di tutta fretta una riunione tra tutte le forze politiche, comprese le minoranze, mette sul tavolo dei criteri per arrivare alla discontinuità e cala l’asso di una giunta di larga convergenza fatta di tutti esterni.

Dopo un dibattito nel quale si è riscontrato un leggero conflitto determinato dalla posizione contraria di due indipendenti, all’unanimità, tutte le forze politiche, compresi gli indipendenti e addirittura Forza Italia, votano la Giunta esterna. Ma avevano fatto i conti senza l’oste. Infatti, Don Masino che aveva intuito la trappola del Pd corre a trovare il sindaco Cennamo a Parma per dirgli più o meno così: io mi sono caricato il dissesto e tutti i problemi del paese e adesso non accetto discriminazioni.

Tommasino scende in Calabria, a Cetraro, e va a incontrare il segretario del Pd, Bencivinni, al quale dà un ultimatum che suona più o meno così: io vi ho fatto vincere le elezioni quattro anni fa, ho abbandonato Angelo Aita ed ho scelto Cennamo e il Pd, sono stato il primo degli eletti, ho fatto fuori dal Comune Giuseppe Aieta e i socialisti e adesso tu mi vuoi togliere dalla Giunta? Io vi mando a casa e andiamo allo scioglimento anticipato del Consiglio per cui sentiti con il sindaco, il quale mi ha detto che l’unico certo che rimarrà della Giunta sarò io.

Bencivinni, ormai spalle al muro, riunisce tutte le forze politiche di maggioranza e minoranza e ritira la proposta di una Giunta esterna ricoprendosi di ridicolo davanti a tutti. Ma il Pd è ormai ostaggio da tempo di Don Masino Cesareo, roba che – come si sussurra negli ambienti cosentini – a momenti potrebbe intervenire Elly Schlein e commissariare la sezione intitolata a Giovanni Losardo.

E a proposito dell’anniversario di quest’ultimo, ancora nessuno degli amministratori é intervenuto per chiarire perché si è negato al presidente del Consiglio, Angelo Aita, di pubblicare sui canali social del Comune la sua lettera-denuncia dai toni forti e polemici sulla reale situazione che vive Cetraro dove nulla è cambiato rispetto a 44 anni fa quando fu ucciso Giannino Losardo.

Eppure l’occasione c’è stata: infatti, al cimitero si è celebrato, come ogni anno, un momento di riflessione proprio davanti alla tomba del compianto Giovanni Losardo alla presenza del vicesindaco Tommaso Cesareo che, nel prendere la parola, non ha inteso chiarire e dare spiegazioni sulla denuncia fatta dal presidente del consiglio, Angelo Aita. Dal canto suo l’ amministrazione comunale non ha sentito il dovere di scrivere neanche due parole su quel barbaro omicidio. Né ha avvertito l’esigenza di chiarire la gravità di ciò che il presidente del consiglio comunale ha denunciato. Insomma, questi amministratori sono solo interessati a mantenersi saldamente attaccati alle poltrone facendo spendere ai cittadini ricche indennità che invece dovrebbero lasciare alle casse comunali come rata mensile per rimediare al dissesto finanziario. Cetraro é diventato un paese dalle mille sorprese; pertanto, siamo certi che le più succulente dovranno ancora arrivare. Restate sintonizzati…