Corigliano, l’impero intoccabile e i mille intrecci del potentissimo Trebisonda

Non è certo la prima volta che da queste pagine ci occupiamo di Francesco Trebisonda, un faccendiere che da venditore di pezzi di ricambi auto, oggi è diventato un broker di una multinazionale assicurativa con clienti fantasmagorici, ivi compreso il Ministero della Giustizia (sic!). Francesco Trebisonda è quel soggetto che invita tutti i “pezzi grossi” della massomafia nella sua lussuosa villa a Corigliano, per come abbiamo scritto a suo tempo e con dovizia di particolari (http://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-corigliano-rossano-festa-in-villa-il-prefetto-e-gli-impresentabili/).

Per qualche tempo il faccendiere è rimasto anche coinvolto in un’inchiesta che – guarda un po’ il caso – si è chiusa solo dopo che Gratteri ha lasciato Catanzaro ma che chiarisce bene come per anni e anni questo soggetto abbia fatto affari illeciti con la Regione Calabria senza che nessuno lo disturbasse (https://www.iacchite.blog/calabria-sanita-assicurata-ecco-come-il-broker-trebisonda-ha-fatto-affari-illeciti-per-anni-con-la-regione/). 

Secondo l’ipotesi accusatoria avanzata dall’ufficio inquirente, sarebbero state commesse, nel corso degli anni, una serie di irregolarità nell’affidamento e gestione della gara per la copertura assicurativa delle strutture sanitarie pubbliche della Calabria. In particolare, è la tesi sostenuta dalla Procura, Zito, dietro sollecitazioni di Trebisonda, affidava alla “Aon” il servizio di brokeraggio assicurativo per le Aziende del servizio sanitario. In particolare, a fronte della ritenuta necessità di predisporre una gara centralizzata per tutte le Asp e Ao, al fine di un affidamento unico del servizio di copertura assicurativa di responsabilità civile per tutte le Aziende predette, Zito assegnava di fatto alla “Aon” il compito di predisporre gli atti della gara, dietro corrispettivo sempre per la “Aon” nella misura inopinatamente maggiorata del 9 per cento sul premio assicurativo, ma, dietro l’opposizione ferma della Stazione unica appaltante, accettata infine e formalizzata in capitolato nella misura del 5 per cento.

Inoltre, per tutti gli anni successivi al 2015, Zito, nonostante sollecitato dalla Stazione unica appaltante della Regione, ometteva di avviare la gara per il servizio di brokeraggio, assicurando cos’ ad “Aon”, di anno in anno, la permanenza della posizione di broker nelle Asp e nelle Aziende Ospedaliere calabresi. In tal modo si sarebbe prodotto intenzionalmente un ingiusto vantaggio per “Aon” pari complessivamente a oltre 3,1 milioni negli anni 2016-2018.

Quanto all’ex manager della Regione Fatarella, l’accusa è di aver rifiutato l’avvio della procedura e reiterato l’affidamento alla “Aon” del servizio di brokeraggio per Asp e Ao. In particolare, dopo aver firmato nel luglio 2015 la polizza assicurativa con “Am Trust Europe Limited”, con una nota ufficiale, nel 2016, rappresentava che il Dipartimento Sanità “non ritiene di aver bisogno del servizio di brokeraggio assicurativo per le Aziende sanitarie e ospedaliere, in quanto le singole Aziende sono in possesso di un proprio risk manager”. Figura, quest’ultima, tuttavia differente dal broker assicurativo, come peraltro evidenziato dal Consiglio di Stato in una sentenza avente ad oggetto proprio tale vicenda. Contestualmente, sempre Fatarella, liquidava ad “Aon”, in qualità di broker, oltre 85 milioni per gli anni 2015-2017, a titolo di pagamento del premio assicurativo in favore della “Am Trust”, comprensivo di provvigione al 5 per cento per il Trebisonda e così intenzionalmente procurava a quest’ultimo un ingiusto vantaggio patrimoniale.

Anche a Belcastro, dg del Dipartimento Sanità da dicembre 2018 a maggio 2020 viene contestato di aver rifiitato l’avvio della procedura di gara per il servizio di brokeraggio assicurativo e un affidamento, di fatto, alla “Aon” del medesimo compito. In tal modo – è questa la convinzione della Procura – si sarebbe prodotto un vantaggio patrimoniale per “Aon” di rilevante gravità. rappresentato dal consolidamento, anno dopo anno, del contratto stipulato per conto della Regione da Zito nel 2014…

Ebbene, l’udienza preliminare che ha seguito la chiusura delle indagini era stata fissata per l’11 gennaio scorso ma per quanti sforzi abbiamo fatto, non siamo riusciti a trovare niente di niente sull’esito dell’udienza. Ma non serve uno “scienziato” per capire che con tutta probabilità il Nostro l’ha fatta franca…

Solo per conoscenza, è doveroso precisare che al diciottesimo compleanno della figlia del Trebisonda, ospiti d’onore sono stati tale Caterina Chiaravalloti, presidente del Tribunale di Latina ma soprattutto figlia dell’ex presidente della Regione Calabria Giuseppe, noto per la sua appartenenza alla loggia coperta sulla quale aveva indagato De Magistris, tale Alberto Liguori, magistrato cosentino, il Presidente del Tar Calabria, e il chiacchierato ed ambiguo magistrato della Corte dei Conti Antonello Colosimo, tutti accompagnati da coniugi o occasionali amori. Il Trebisonda è abile nel circondarsi di amici in tutti i posti strategici del potere, in modo da avere coperture in ogni ambito.

Non dimentichiamo poi la vicinanza tra lo stesso Trebisonda e la famiglia Benvenuto, ovvero coloro i quali mettono sempre a disposizione la propria libreria per le presentazioni dei libri di Gratteri… che in 7 lunghi anni di permanenza a Catanzaro alla fine a Trebisonda gli ha fatto… il solletico.

Francesco Trebisonda, per chi non lo sapesse, nonostante la sua ignoranza, si è diplomato grazie ad esami un po’ così con la complicità del famigerato professore Vincenzo Chiodo. Ora, come può un individuo (il Trebisonda appunto) senza istruzione, che non biascica una parola di inglese, diventare un manager di una multinazionale ed avere un budget annuo personale di oltre 300.000,00 euro?

Fin qui quello che, bene o male, abbiamo saputo nel corso degli anni. Adesso è tempo di capire qualcosa in altre dinamiche, per esempio quelle che vedono protagonista anche la moglie del Nostro, al secolo Veronica Molinari.

Dall’Agenzia delle Entrate risulta che Francesco Trebisonda, come accennavamo, percepisce – beato lui – un reddito da lavoro dipendente di 300.000 euro da parte della multinazionale AON, inoltre è titolare di una società “Chevalier s.a.s. & c.” distributrice di carburante che ha sede sulla statale jonica 106 radd. Km 18 (dovrebbe essere nella piazzola del centro commerciale i Portali). Questa società vede come comproprietari il figlio Pietro ed il fratello del Trebisonda, Giuseppe (nullatenente, come risulta dall’Agenzia delle Entrate ma titolare di una non meglio specificata società). Per quanto riguarda il distributore di benzina, la società è stata creata con una base di 6.000 euro ma non viene dichiarato nessun guadagno…

Trebisonda Francesco non è intestatario di nessun veicolo (forse usa il leasing?), inoltre possiede la famosa villa – quella dei festini – in contrada Piano Caruso, ereditata dal padre. Sarà prima casa? Di sicuro, non è dichiarata al fisco, perché Trebisonda risulta residente in via Ostilio Lucarini a Corigliano Calabro – altro appartamento – ma è domiciliato in via Rosmini 34 sempre nello scalo coriglianese (appartamento intestato alla moglie ed alla figlia le quali, comunque, non dichiarano al fisco essendo le medesime proprietarie di un altro immobile sito a Schiavonea). Ambedue gli appartamenti di via Rosmini e quello di Schiavonea sono stati acquistati, dalla Molinari e dalla figlia, dalla società del grande amico e “fratello” di Trebisonda, il costruttore Pietro Paolo Oranges.

Veronica Molinari (moglie), dichiara solo un misero Cud di 21.580,52 frutto di lavoro (eufemismo) statale come insegnante di scuola dell’infanzia presso l’Istituto Comprensivo Don Bosco di Cantinella, Le regge il gioco, viste le sue numerose assenze per via… dell’intensa attività mondana, il dirigente scolastico Laura Sisca, che probabilmente, aspirando a ulteriori ruoli dirigenziali nelle compagini ministeriali, coltiva e protegge questa preziosa amicizia. La Molinari non dichiara al fisco i due appartamenti di via Rosmini 34 e di Schiavonea.

Spulciando alla Camera di Commercio, però, viene fuori che la Molinari è la rappresentante legale ed unica socia (cioè io me la canto e io me la suono) di una società, la AIR (Analysis Insurance Risk) SRL, con sede a Roma, prima in via Lungotevere Flaminio 76 ed ora in via Giovanni Nicotera 29 sempre a Roma. E qui si aprono vari scenari. La società nata con un esiguo capitale di 10.000,00 nell’anno 2012 chiude l’esercizio finanziario nell’anno 2018 con un patrimonio netto di 1 milione 405 mila euro ed un reddito d’impresa per l’anno 2017 di 516 mila 638 euro e nel 2021 di 646.900,00. Dall’Agenzia delle Entrate risulta che i figli della coppia – Pietro classe ’92 residente a Corigliano in via Aleardi 7 e proprietario di un autovettura Minicooper e Mariachiara, classe ’96, residente in via Lucarini – percepiscono dalla suddetta società un reddito annuo di 3.800,00 euro. Inoltre questi ragazzi hanno acquistato in Roma un appartamento da un certo avvocato Luca Maria Nicolao, classe ’61, personaggio che dall’Agenzia delle Entrate risulta vivere dei proventi degli affitti di numerosissimi immobili in Roma. Questo avvocato è lo stesso che nel 2016 firma un contratto preliminare relativo alla piena proprietà di fabbricato del valore di 550.000,00 con la società AIR della Molinari, come si evince anche da atti ufficiali.

Il fatto singolare o pura coincidenza è che la società della Molinari nel 2016 stipula un contratto di affitto per immobile ad uso abitativo per 18.000,00 euro in Roma, con la Sig.ra Zucconi Galli Fonseca Irene, moglie del giornalista Alfonso Pucci, figlio del famoso defunto politico catanzarese Ernesto… Questa signora tra i suoi tanti domicili ha avuto quello di Lungotevere Flaminio 76, sede della società stessa… ma poi la società AIR nel 2019 firma una locazione di immobile ad uso diverso dall’abitativo del valore di 4.392,00 con la società Monte d’oro srl  di Bruno Maccalini & c.  con sede prima ad Avezzano e poi a via Lungotevere Flaminio 76… solo coincidenze? Quien sabe.

La Molinari non risulta intestataria di veicoli ma la sua società sì. Attualmente la Aiir è proprietaria di un veicolo Smart coupè, precedentemente in possesso della società Paradiso come pure un precedente veicolo transitato dalla Air alla società Paradiso…quest’ultima, dato che i pubblici registri automobilistici non ne riportano il codice fiscale, potrebbe essere una società di Lamezia Terme che si occupa di manutenzioni auto, noleggio con e senza conducente, il cui amministratore unico è Paradiso Fernando classe 1963.

Tutta la contabilità di Trebisonda-Molinari viene lavorata dallo studio commercialista Curia e Panettiere in via Zaccaria Papa 2 Corigliano-Rossano, il notaio è Spezzano Giuseppe di Corigliano.

Factotum della coppia è un certo Panatau Gheorghe di nazionalità rumena nato il 02.09.1955 e residente in Corigliano a contrada Cardame 6/E, quest’ultimo risulta proprietario di un autoveicolo Alfa 147: è il loro autista ma non risulta intestatario di patente italiana né risulta stipendiato da loro anzi dall’Agenzia delle Entrate risulta con un reddito annuo di 6.992,00 proveniente dalla società Gespak srl. Che tuttavia ci ha scritto per precisare che fu mandato via dopo un paio d’anni… 

Tra i soci della Gespak, che si occupa di imballaggi e cartoni con sede sulla SS 106
zona industriale, risulta tuttavia Anna Molinari, di professione insegnante elementare, nata il 10.09.1969 (sorella di Veronica e moglie di Giancarlo Russo), che risulta residente a Roma in un appartamento che ha acquistato nel 2017 in via Virginio Vespignani, 1 scala A int.3… attiguo a via Lungotevere Flaminio 76.

La suddetta Gespak rileva o comunque acquista i macchinari della fallita società Errepack. i cui soci erano i Russo Giacomo, Giancarlo ed Alfonso, nato nel 1987, figlio di Cataldo.

La moglie del tuttofare Panatau è Nela Panatau, rumena classe 1963, ha lavorato per la società Karpos di Russo Giacomo e Giancarlo e attualmente lavora per la O.P. Agricor di Gallo Natale Pietro. Ha lavorato anche per la O.P. Ortocal, che ci ha scritto precisando che non lavora più con questa azienda ormai da gennaio del 2018…

Di sicuro quella società di Roma nasconde qualcosa…

Inoltre la multinazionale AON per arruolare tra i suoi manager un personaggio come il Trebisonda, privo di titoli di studio, competenze finanziarie e conoscenza delle lingue straniere nonché… della stessa lingua italiana, deve avere avuto fortissime pressioni ed ad altissimo livello.

Inoltre, c’è da notare che l’avvocato Vincenzo Annibale Larocca (segretario nello statuto della Air, società della Molinari), è avvocato in Roma è calabrese, e difende l’Asp di Cosenza nei contenziosi per risarcimento danni che saranno liquidati dalla AON assicurazioni (la gallina dalle uova d’oro di Trebisonda).