Corigliano-Rossano 2024. Il generale Cetto, la verità, Pasqualina e i… gulag

A quel tempo – ricordano le cronache del 2019, annus horribilis per Giuseppe Graziano – il Generale, come lo chiamano tutti, sembrava impazzito. Dal 28 maggio 2019, appunto, a Corigliano-Rossano la voce era ormai univoca dopo la pseudo conferenza stampa andata in scena nella segreteria di Giuseppe Graziano, a poche ore dalla batosta elettorale del primo turno.

Per dovere di cronaca, ricordiamo che nonostante le 13 (tredici!!!) liste presentate, il Generale aveva totalizzato solo il 31% dei consensi alla sua sempre più traballante figura mentre le sue liste avevano viaggiato al ritmo del 41% in pratica abbandonandolo al suo destino di “trombato”. Eh sì, perché il suo avversario Flavio Stasi aveva beneficiato del voto disgiunto e alla fine dello spoglio del primo turno era in nettissimo vantaggio (dieci punti percentuali con sole 5 liste presentate!) per il ballottaggio, nel quale ha stracciato ancora di più il suo avversario.

Il risultato lo aveva completamente ridicolizzato già al primo turno e aveva reso indispensabile una sua “spiegazione” per quanto accaduto. Voi non ci crederete, ma il Generale aveva sostenuto, con la faccia di culo che si ritrova, che le “colpe” della sua debacle sono da attribuire al “complotto” tra un sito di Cosenza (Iacchite’) e il candidato Stasi. Un accordo così potente da “convincere” i cittadini – anche quelli che si candidavano nelle sue liste! – a non votarlo e a prenderlo per i fondelli. Secondo il Generale, tutto quello che scriveva Iacchite’ non rispondeva al vero ma tutti sanno a Corigliano-Rossano che il suo ex socio Antonio Ferrante ha presentato un corposo esposto alla procura di Castrovillari dal quale abbiamo raccolto le informazioni necessarie per spiegare qual è il suo modus operandi. A Corigliano-Rossano, ma anche a Longobucco e in tutti gli altri comuni lì vicino, tutti sanno che il generale si è accompagnato per anni al maresciallo della Forestale Carmine Greco alias Carminuzzu (agli arresti dal mese di luglio 2018), per portare a termine una serie di operazioni di disboscamento selvaggio delle quali scrive non solo Ferrante ma anche altri soggetti che ne hanno riferito all’autorità giudiziaria.

A Corigliano-Rossano tutti conoscono i suoi interessi convergenti con la famiglia Pulignano, deus ex machina delle potentissime Ecoross e Bieco. E tutti conoscono i suoi interessi per le discariche. Soprattutto per quella di Scala Coeli, che soltanto il 22 giugno scorso ha provocato un gravissimo disastro ambientale. Sì, lo sapevano e lo sanno anche Flavio Stasi e i suoi candidati, naturalmente, e lo hanno prima scritto per anni e poi lo hanno urlato nelle pubbliche piazze. Altro che operazione-verità!

Secondo il Generale dei miei stivali, Flavio Stasi e i suoi candidati sarebbero così “convincenti” e persuasivi che si sarebbero presi la briga di andare casa per casa, portone per portone a diffamarlo ottenendo in cambio – nientemeno! – tutta quella massa di voti che ha perso e che avrebbe rivoluto indietro al ballottaggio solo perché è potente, ha un sacco di soldi e probabilmente si ritiene… bello altrimenti non si spiega.

Provava disperatamente a gettare fango su Iacchite’ ma il mio casellario giudiziale ormai è di dominio pubblico e spesso viene spiattellato sui media di regime dai miei innumerevoli “nemici” politici (praticamente tutti i politici corrotti calabresi e vi assicuro che sono tanti…) e vi si legge che sono stato denunciato e solo qualche volta condannato e per giunta in primo grado (ma da una procura che è ricettacolo di corruzione fino al midollo) soltanto per l’ipotesi di reato di diffamazione e soltanto perché inviso a politici e imprenditori corrotti, servitori infedeli dello stato, nani e ballerine. Per me quelle denunce presentate da tutti questi corrotti senza ritegno come il generale altro non sono che medaglie sul petto. Così come per altri giornalisti che combattono la malapolitica. Tutto qui.

Provava disperatamente a gettare fango anche su Flavio Stasi perché – a differenza di altre competizioni elettorali – Iacchite’ non si era limitata a sputtanare la corruzione ma sottolineava e rimarcava anche il valore di chi fa politica ed era questo il caso di Stasi, la cui storia è comunque limpida e cristallina e ha conquistato i cittadini di Corigliano-Rossano. E questo faceva impazzire di rabbia il Generale, che non sapeva più cosa fare per arginare il crollo della sua molto presunta credibilità e onestà.Certo, il dubbio che il Generale fosse in realtà solo un comico è venuto a tutti quando hanno sentito la storia degli autobus da mettere sotto il Castello. Sì, perché in quello stesso momento tutti hanno pensato a Cetto Laqualunque, ammettiamolo. Ma guardando la conferenza stampa del 28 maggio 2019 il dubbio è diventato spettacolare realtà perché guardare e ascoltare quella pagliacciata sembrava a tutti gli effetti un remake delle performance del grande Antonio Albanese nei panni di Cetto, con tanto di applausi dei lecchini prezzolati. Mancavano solo due “ingredienti”: il Generale era seduto mentre Cetto parla rigorosamente in piedi e non ha mostrato la “tufa” messa sotto la cintola per “impressionare” gli assenti. Per il resto, tutto perfettamente uguale.

Ha avuto in lista gli uomini di Gentile il Cinghiale, di Morrone il Mammasantissima, ha avuto persino gli uomini di Salvini, ha avuto tutto ciò che c’è di politicizzato nella sanità con tanto di lista fatta da un ex direttore sanitario e chi ha “padroni” fuori dal territorio sarebbe Stasi? Altro che operazione verità!

Il pezzo più comico restava comunque questo dell’ “eterodiretto” aggiunto al “io so amministrare”. Cosa sa amministrare, Generale Cetto? La Calabria ancora paga i suoi disastri in Regione, i forestali ancora tremano al pensiero della sua campagna elettorale regionale…Viene il dubbio che persino la decisione di cancellare la Guardia Forestale sia stata presa per liberarsi di lei… E’ stato talmente un buon amministratore che ha fatto sciogliere un comune da un notaio senza avere il coraggio di sfidare quella maggioranza in aula come vorrebbe la democrazia (che poi quel sindaco sia nel suo schieramento fa riflettere, e tanto, su chi abbia dietro poteri forti). Il Generale non ci ha mai fatto capire – e non l’ha fatto capire soprattutto ai suoi concittadini -: come sarebbe stato un buon amministratore? Facendo dichiarare illegittima la sua prima elezione (manco in aspettativa si è saputo mettere, povera Forestale in mano a lei)?

Da sinistra: Scalzo, D’Agostino, Gentile, Graziano. Che bella comitiva!

E non è finita qui. Il generale Cetto arrivava a scomodare il “complotto cosentino” per farlo fuori ma sapeva benissimo che Iacchite’ non ha nulla da spartire con Occhiuto il cazzaro (e famiglia) al quale non soltanto facciamo la stessa guerra che facciamo a lui ma dal quale abbiamo ricevuto decine di denunce… Ma Graziano si guardava bene dal dire che a Cosenza agiscono soggetti come i fratelli Gentile e il signor Morrone, che sono stati tra i suoi alleati più leali e non lo hanno certo boicottato (fino a prova contraria…). E allora, quale sarebbe stato questo “complotto”?Ma il generale Cetto era talmente pieno della sua arroganza che era “riuscito” nell’impresa di mettersi contro anche un giornalista mite e pacato come il collega Benigno Lepera della Gazzetta del Sud, apostrofato e accusato solo perché ha scritto sul suo giornale che Graziano è stato boicottato dai “grossi personaggi politici” presenti nelle sue liste. E’ diventato paonazzo in volto, si è messo a gridare come un invasato “bugiardo” all’indirizzo del giornalista e lo ha costretto ad andare via, facendo diventare la sua molto presunta conferenza stampa un comizio “comico” e surreale. Altro che democrazia e operazione verità!

Era talmente fuori di se, il “povero” Generale Cetto, da non avere neanche capito che quella pagliacciata gli avrebbe fatto perdere ancora più voti di quelli che ha già perso perché il Generale non spiegava come pensava di “conquistare” Gino Promenzio e i suoi alleati partendo da queste basi. Per fortuna, tutto questo i cittadini liberi di Corigliano-Rossano lo hanno capito. E non sono bastate le riunioni romane, pugliesi e cosentine per  evitargli  una  sconfitta  che  ancora  fa  sganasciare  tutti  dalle  risate.

Oggi, a 5 anni di distanza, il posto del Generale l’ha preso Pasqualina Straface non si capisce ancora se per sua precisa volontà o per “ordine” di Occhiuto e quindi dei vertici di Forza Italia. La situazione è ancora peggiore di quella di 5 anni fa perché la Straface di sicuro sarà boicottata da molti settori della stessa destra e rischia di fare la… stessa fine del Generale.

A proposito, Genera’… altro che X FACTOR e spazzolino… lei è stato trombato da una città intera e c’era ancora un’ultima annotazione da fare, che del resto esprimeva bene tutta la sua infinita ignoranza. Quando associava alla Russia i lager lei non commetteva neanche il fatidico “lapsus”. Per il semplice motivo che ignora veramente che – caso mai – alla Russia avrebbe dovuto associare i gulag. Ma oggi sono talmente buono che voglio considerarlo ugualmente un lapsus ma in questo caso… freudiano. Perché il tempo è galantuomo e presenta sempre il conto, prima o poi, anche a papponi conclamati come lei. (g.c.)