Cosenza. Il patetico salto della quaglia del prode Luberto e tutto quello che ci gira intorno

L’ex senatore Antonio Gentile, alias il Cinghiale (prima per il Psi, poi per il Psdi, finanche per il Pri e ancora per Forza Italia, poi per il Pdl, poi per il Nuovo Centrodestra e Alleanza popolare e adesso di nuovo in Forza Italia… che al mercato mio padre comprò) da quando a Cosenza la fanno da padroni i fratelli Occhiuto non tocca palla.

Ed infatti quando Capu i Liuni travestito da Franz Caruso deve fare affari chiama loro e non più il Cinghiale come accadeva in tempi lontani.
Ma il Cinghiale è un animale persistente e fastidioso, se è costretto sta a lungo nascosto nella sua tana a cibarsi di ghiande, castagne, cereali e tuberi, ma quando sente odore di carne succulenta esce allo scoperto e la fa sua con i suoi artigli.

E cosi ha fatto con tale Francesco Luberto, consigliere comunale del quale nei corridoi dei Palazzo dei Bruzi da tempo si sussurrava: “Francesco se n’è ito… proprio dal cinghialito”.
Luberto alla fine ha fatto il suo patetico salto della quaglia. Per chi non lo sapesse, si tratta di un avvocato che ha ceduto al corteggiamento politico di Bianca Rende e in una delle sue liste si è candidato risultando eletto alle ultime elezioni del 2021. Bianca pensava di tenerlo vicino alle sue posizioni ritenendolo ormai uno di “famiglia” e invece…

Evidentemente ha fatto male i suoi calcoli. Luberto da più tempo dimostrava insofferenza rispetto alle posizioni di Bianca e le andava ripetendo: “ma siamo con l’incappucciato in maggioranza, o contro l’incappucciato all’opposizione?”.

Dietro a questo interrogativo tutto politico ha lavorato il Cinghiale, che con i suoi metodi da animale predatore e facendo leva sull’amicizia tra il Luberto e il suo rampollo “cinghialotto” Andrea, quello che aspira a entrare in Parlamento col riconteggio dei voti, si è incuneato nella mente del consigliere e promettendo aiuto professionale e sostegno politico, lo ha portato ad ingrossare il suo branco di cinghiali di media taglia.

La notizia è stata ufficializzata stamattina da quel gran paraculo del Gallo cedrone. Ma era ormai un segreto di Pulcinella. Tanto che Capu i Liuni (e non c’e manco bisogno di scrivere come è stato registrato al secolo) questa volta senza travestirsi da Franz Caruso, ma mandando proprio l’incappucciato, ha chiamato la Rende per farle capire che ormai era rimasta sola.
Bianca che è si democristiana, ma non fessa, aveva sorriso e aveva mostrato gli artigli, che però non sono per sua sfortuna acuminati come quelli del cinghiale. Eh sì, perché ormai Bianca è accerchiata. I media di regime, sapientemente imbeccati, di conseguenza, hanno iniziato a scrivere che Bianca a breve aderirà al Pd e che solo così potrà pensare di rientrare in gioco.

Ma il futuro è decisamente un’ipotesi e pare proprio che Bianca Rende non abbia nessuna intenzione di cadere nella trappola… d’u liune magari destreggiandosi tra il re della foresta e i branchi di cinghiali che infestano l’area urbana cosentina. Ma su questo Bianca deve guardarsi da un’altra bella donzella, Maria Pia Funaro, che a quanto pare ha capito il “giochino” un po’ prima di lei buttandosi tra le braccia di qualche parassita particolarmente in voga…