Cosenza, ma quale città sostenibile: “Occhiu’, a vucca è ‘na ricchizza”

Visto e considerato che ormai non ha più una ralla da fare e che al Senato ci va giusto per rappresentanza e per… fottersi il lauto stipendio, Mario Occhiuto si diletta a ciarlare sui social delle sue molto presunte “opere utili” per la città di Cosenza che invece – come tutti sanno – ha saccheggiato, devastato e sventrato fino a farla fallire come se fosse una delle sue famigerate aziende. Ma stamattina, per fortuna, c’ha trovato il padrone sotto le sembianze di un cittadino che gliene ha cantato quattro a proposito del fatto che “Lui” avrebbe compiuto in città non meglio precisate “trasformazioni urbane”. Di seguito, l’affondo del cittadino, che si chiama Massimo Sisca e con decenza parlando gli ha fatto un mazzo così… 

Quindi il parcheggio di piazza Fera-Bilotti è un’altra opera concepita per tenere lontano le auto dal centro cittadino?
Questa a me pare una contraddizione più grossa di quelle che lei addita agli altri.
È vero, non si può essere contrari al benessere collettivo ed al miglioramento della qualità della vita urbana.
Ottima l’idea di una città sostenibile ma sarebbe meglio realizzarla, così come si costruisce un palazzo, cominciando dalle fondamenta, non dal tetto. Va bene invertire la tendenza ma se si vuole meno traffico in città, si deve creare prima un efficiente sistema di trasporto pubblico. Importantissimi anche i parcheggi realizzati nei punti di accesso alla città e collegati al centro con navette.

La città non è un dormitorio, è viva in quanto formata da persone che svolgono al suo interno attività di diverso genere. Attività che sono fonte di sussistenza per centinaia di famiglie e la realizzazione del suo parco del benessere, opera fine a se stessa, non inserita in un contesto realmente sostenibile, priva di tutto quello che era necessario fare prima, ne ha messo in ginocchio tantissime.

L’affluenza di persone che avevano come riferimento le attività del centro è crollata enormemente. Raggiungerle è diventata un’impresa: traffico spesso esagerato, mancanza di parcheggi, servizio di trasporto pubblico, volendo usare un eufemismo, scarso, rischio di trovarsi imbottigliati in strade senza vie di fuga.
E non dica che il calo delle vendite è dovuto agli acquisti on line…
Però possiamo andare a passeggiare e svolgere attività fisiche e ricreative nel parco del benessere…
A Cosenza si dice: “‘A vucca è ‘na ricchizza”