Lettere a Iacchite’: “Nicotera, vi racconto la storia di Domenico Macri: garantiscono Mangialavori e lo zio massone”

Grande Direttore,
avete dato notizie sul concorso, si fa per dire, del faccendiere di lungo corso dott. Domenico Macrì, capo di gabinetto del Presidente del Consiglio Regionale (https://www.iacchite.blog/regione-calabria-revocato-il-bando-del-concorso-truffa-vinto-dal-capo-di-gabinetto-del-clan-mancuso-occhiuto/) finalmente revocato dalla Regione per… vergogna.

Colgo l’occasione per dirvi che il nostro, della cittadina di Nicotera, ne ha combinato di tutti i colori pur di arrivare in alto.
Dipendente dell’ASP di Vibo Valentia, come veterinario, conoscendo il soggetto, in quell’ ambiente non lo stimava nessuno. Entra nella struttura speciale dell’allora assessore regionale, Antonio Mangialavori, detto Nuccio, padre di Giuseppe, già senatore ora deputato e presidente della Commissione Bilancio della Camera, ormai chiacchierato e sputtanato su scala nazionale, in virtù del sostegno dello zio Domenico Macrì, massone di livello mondiale, nato e cresciuto a Nicotera ma residente in Toscana, dove negli anni scorsi ha avuto problemi con la giustizia.

I Mangialavori, padre e figlio, si sono avvalsi in modo spregiudicato dei poteri massonici per affermarsi in politica usurpando candidature a scapito di altri più titolati e non disdegnando appoggi ‘ndranghetistici di ogni livello come emerge persino dalle inchieste di Gratteri, che inspiegabilmente non è “riuscito” a indagarlo o magari non poteva perché sotto “ricatto morale” per via del fratello medico e primario al Mater Domini del quale solo Voi avete scritto…

Il sostegno massonico ha permesso al Macrì di diventare dirigente regionale e sguazzare nel mare magnum della Regione e intrallazzando a più non posso arrivando addirittura ad utilizzare la moglie Campisi Maria Immacolata, come presidente di una fantomatica società — con sede a Nicotera — solo sulla carta, per avere l’assegnazione, senza alcun bando, di un servizio — controllo sanitario ai dipendenti -, dalla Regione di oltre 5 milioni di euro poi scoperto e bloccato e, a quanto pare, facendola franca.

Quando comincia a vedere che la situazione non era ideale per lui chiede, sempre attraverso lo zio, a Loiero di essere trasferito alla Provincia di Vibo Valentia, guidata allora dal Presidente Gaetano Bruni, il quale alla richiesta del suo grande “fratello” Loiero non poteva dire di no. Alla Provincia gli viene affidata, tra l’altro, la gestione del settore Agricoltura dove fa, come suol dirsi, carni i porcu.
Utilizza il settore, principalmente per la concessione del gasolio agli agricoltori a suo piacimento per fare favori agli amici e agli amici degli amici con maggiore attenzione verso la famiglia mafiosa dei Mancuso ed in particolare del boss Antonio Mancuso con il quale ha un rapporto molto forte…

Il tutto anche perché il veterinario ha una passione, interessata, per la politica. Infatti, è stato assessore al Comune di Nicotera in una amministrazione sciolta per infiltrazioni mafiose per ben tre volte (e la quarta è ormai alle porte…), e candidato alla Regione senza essere eletto.
Dopo la parentesi alla Provincia di Vibo, per diversi anni, avendo fatto terra bruciata, torna, con i suoi potenti mezzi, alla Regione dove può muoversi con più profitto. E si vede…

Lettera firmata