Massoneria a Vibo. Lo strano caso del circolo “Michele Morelli”: le indagini di Fra’ Ubertino da Casale e don Bruno da Colonia

Il dossier oscurato del Cavalierenero 

LE INDAGINI DI FRA’ UBERTINO DA CASALE
E DON BRUNO DA COLONIA
Lo “strano caso” del circolo “Michele Morelli” di Vibo Valentia
e di 220 mila euro dei Fratelli del GOI che non si sa a chi sono finiti …

II PUNTATA
Ieri sera, Frà Ubertino da Casale e don Bruno da Colonia, dopo avere consumato delle frugali cibarie e recitato il Santo Rosario, con animo sereno si stavano recando verso le rispettive celle per compiere le abluzioni serali e far riposare le membra.
L’Abate della Certosa di San Bruno, don Oddo di Chatillon, li ha raggiunti in tempo per comunicare loro una notizia giunta appena prima dal Vaticano.
La sera di martedì 26 febbraio 2024, a Massa Marittima, si è svolta una riunione con l’attuale gran maestro del GOI (Stefano Bisi) e il candidato alla gran maestranza (Antonio Seminario), a cui hanno partecipato circa trenta Fratelli guidati da tale mastro Ubaldo Vanni. Durante la riunione sia il gran maestro che l’aspirante gran maestro si sono scagliati contro don Bruno da Colonia e hanno detto che è un mentitore poiché, testuali parole, “i dati dell’acquisto della casa massonica di Vibo sono giusti e si tratta solo di cattiverie”.

Dare del “cattivo” e del “bugiardo” a un uomo di chiesa, pur sapendo che ha detto la verità e quindi è innocente, è cosa assai grave e quindi don Bruno da Colonia, a malincuore, ha dovuto rinunciare al riposo notturno, è partito per la costa ed ha raggiunto Vibo Valentia. Quindi, alla mattina, ha incontrato alcuni suoi amici con il basco verde e ha approfondito la ricerca del giorno prima.
Il risultato è ancora lo stesso, assicura don Bruno da Clolonia: mancano sempre 220.000 euro. Dall’Urbs sono usciti, questo è sicuro, ma chi li ha presi?
Don Bruno da Colonia non deve essere stuzzicato o calunniato perché dice la verità ed ha grandi qualità di giureconsulto e di teologo. Don Bruno da Colonia aveva già indagato e dato conto dell’esito della sua indagine, ma Bisi e Seminario lo hanno “sfrugugliato” dandogli del mentitore. Quindi, il nostro fine teologo e giureconsulto ha deciso di troncare ogni dibattito e di dare conto degli atti pubblici che si riferiscono alla vicenda, cosicchè alcun Fratello abbia più dubbi sulla verità.

1. Il primo atto è costituito dall’assemblea dei soci di URBS S.r.l. del 5 giugno 2018, ore 12.30, svoltasi a Roma presso Villa Il Vascello, durante la quale il socio unico GOI (rappresentato da Stefano Bisi) ha autorizzato il Consiglio di Amministrazione della società e il suo presidente Enzo Viani a comprare un immobile sito a Vibo Valentia, via Santa Ruba snc, censito al catasto fabbricati al foglio 38, particella 1874, sub 23. L’acquisto è stato autorizzato da Stefano Bisi per €. 420.000,00 – all. 1.

2. Il secondo atto è costituito dal verbale del Consiglio di Amministrazione di URBS S.r.l., riunitosi a Roma presso Villa Il Vascello, il 5 giugno 2018, alle ore 13.00, con il quale i consiglieri di amministrazione Guido Camprini, Gian Piero Pagella, Luigi Alfredo Carunchio e Salvatore Maiello hanno autorizzato il presidente Enzo Viani ad effettuare “… tutte le operazioni necessarie all’acquisto dell’immobile sito in Vibo Valentia, via Santa Ruba snc, piano S1, censito al catasto di detto Comune foglio 38 – particella 1874 – sub 23 – mq 293, stipulando il relativo contratto al prezzo di € 420.000,00, oltre ogni altro onere accessorio che dovesse derivarne, da regolare precedentemente alla stipula del rogito notarile” – all. 1.
3. Il terzo atto è costituito dal rogito notarile di compravendita del bene immobile indicato nei due numeri precedenti, rogato dal notaro Luigi La Gioia il giorno 25 giugno 2018, in Roma (repertorio n. 94.227 – raccolta n. 26.816). Con questo atto l’URBS S.r.l. ha acquistato l’immobile sito a Vibo Valentia, via Santa Ruba snc, censito al catasto fabbricati al foglio 38, particella 1874, sub 23, “… locale posto al piano seminterrato, attualmente adibito a biblioteca privata ad esclusivo uso del Circolo Culturale denominato “Michele Morelli” – all. 2.

La lettura con la lente di ingrandimento di questo atto ha riservato alcune “sorpresine” che don Bruno da Colonia vuole evidenziare.
La prima è che l’immobile sino al 14 maggio 2018 (quindi appena un mese prima dell’acquisto da parte di URBS S.r.l.) era un “magazzino con categoria catastale c\2”, per poi improvvisamente e magicamente diventare “biblioteca privata con categoria catastale b/6 – v. all. 2, pagina 5.
A Vibo Valentia succedono dei miracoli … i magazzini si trasformano in biblioteche nel corso di una notte …

La seconda è che la categoria catastale b/6 manco esiste nel Comune di Vibo Valentia- v. all. 2, pag. 6.

La terza è che l’immobile è stato oggetto di numerose opere in difformità edilizia effettuate dal proprietario sig. Ugo Bellantoni, tanto che il 30 settembre 1986, protocollo n. 31852, è stata presentata domanda di condono al Comune di Vibo Valentia e poi, ancora, il 10 febbraio 2017, protocollo n. 6294, è stata presentata la Segnalazione Certificata di Inizio Attività al Comune di Vibo Valentia – v. all. 2, pagina 5.

La quarta è che l’immobile è stato venduto al prezzo di €. 200.000,00, di cui €. 100.000,00 versati al venditore sig. Ugo Bellantoni (gran maestro onorario del GOI) ed €. 100.000,00 versati all’altro venditore sig. Alì Barati (ex maestro venerabile della Loggia Michele Morelli all’Oriente di Vibo Valentia).
4. Il quarto atto è costituito dalla nota di trascrizione n. 3822 del 16 luglio 2018, che rende noto ai terzi il cambio di proprietà dell’immobile di via Santa Ruba di Vibo Valentia (da Bellantoni – Barati a URBS S.r.l.) – all. 3.
5. Il quinto atto è costituito dalla Circolare n. 41/MP del gran segretario del GOI Michele Pietrangeli, a cui sono allegati il bilancio del 2018 della URBS S.r.l. e la relazione tecnica del presidente Enzo Viani.

Ebbene, a pagina 2 della relazione tecnica al bilancio 2018 a firma di Enzo Viani (che è stata formata necessariamente nel 2019, visto che illustra il bilancio 2018, ed è dunque SUCCESSIVA all’atto notarile del 25.6.2018), SI ATTESTA che il 25 giugno 2018 è stato acquistato un immobile sito in Vibo Valentia, via santa Ruba, categoria b/5, al prezzo di €. 420.000,00 – all. 4.^

Don Bruno da Colonia ha dovuto dare una risposta scritta a don Oddo di Chatillon, che questi ha trasmesso al Vaticano. Ecco cosa ha scritto don Bruno da Colonia:
– l’URBS S.r.l. il 25 giugno 2018 ha comprato a Vibo Valentia un magazzino posto al piano seminterrato di un condominio di periferia di Vibo Valentia, che il 14 giugno 2018, nel corso di una notte, è magicamente diventato la “biblioteca” del Circolo Culturale “Michele Morelli” (cioè della locale Loggia Massonica a cui sono affiliati i venditori Ugo Bellantoni e Ali
Barati);
– l’URBS S.r.l. (Enzo Viani) ha deliberato di spendere €. 420.000,00 per l’acquisto (delibera del 5.6.18), il socio GOI (Stefano Bisi) ha autorizzato e sempre l’URBS S.r.l. (delibera del 5.6.18), nel bilancio 2018 e nella relazione tecnica del presidente, HA CONFERMATO di avere speso €. 420.000,00 a titolo di prezzo – v. all. 4, pagina 2, della relazione tecnica (atto del 2019);
– e qui “casca l’asino”! L’atto notarile del 25 giugno 2018, che è pubblico perché formato da un notaio e dunque fa piena prova fino a querela di falso (praticamente inattaccabile …), ATTESTA che il prezzo pagato ai venditori dell’immobile è stato di €. 200.000,00, di cui €. 100.000,00 versati al venditore sig. Ugo Bellantoni (gran maestro onorario del GOI) ed €. 100.000,00 versato al sig. Alì Barati (ex maestro venerabile della Loggia Michele Morelli
all’Oriente di Vibo Valentia).

Pertanto, don Bruno da Colonia torna a domandarsi: quello che è certo è che dai conti correnti dell’URBS S.r.l. sono usciti €. 420.000,00 (lo scrive il sig. Enzo Viani nel 2019) e che solo €. 200.000,00 sono andati ai venditori dell’immobile.
Quindi, gli altri €. 220.000,00 a chi sono andati? Chi li ha ricevuti? E perché?
Don Bruno da Colonia è un buon segugio e i soldi lasciano sempre una traccia, che è più facile da seguire quando è maleodorante perché si tratta di soldi che puzzano. E don Bruno da Colonia, che ha un’idea precisa sulla traccia da seguire (anzi, sulle tracce, almeno tre, da seguire), ha chiesto aiuto ai suoi amici con il basco verde … che hanno cani con il naso adunco e allenato e che, soprattutto, hanno mostrato forte interesse per le storie di via Santa Ruba (in cui, tra l’altro, da sempre risiede il venditore Ugo Bellantoni).

Perciò la conclusione è certa e documentale: Stefano Bisi e Tonino Seminario, siate molto più prudenti e rispettosi della verità, specie quando è comprovata dai documenti. Non date più del bugiardo a un uomo di chiesa e anzi, visto che siete stati sbugiardati voi e visto che il capo del GOI nel 2018 era Stefano Bisi e il Tesoriere di fatto del GOI dal 2014 a oggi è sempre stato Tonino Seminario, fate una bella cosa, convocate il presidente dell’URBS S.r.l. sig. Enzo Viani e chiedetegli: sig. Enzo Viani, ma i 220.000,00 euro che nel 2018 sono usciti dalle casse dell’URBS S.r.l., a chi li hai dati? E perché?

E chiedetegli pure un’altra cosa: ma con tanti spazi che ci sono a Vibo Valentia e che certamente c’erano anche nel giugno del 2018, ma era proprio necessario spendere QUASI MEZZO MILIONE DI EURO dei Fratelli del GOI per comprare un magazzino al piano seminterrato di un condominio di periferia di Vibo Valentia in via Santa Ruba (nomen omen …), i cui proprietari erano un gran maestro onorario del GOI (Ugo Bellantoni) e un ex maestro venerabile della sua officina (Ali Barati)? Per 420.000 euro non c’era niente di meglio di un magazzino di proprietà di due fratelli?
La risposta di Bisi e Seminario non arriverà mai (ma c’è davvero bisogno, caro Fratello? Tu hai già capito qual è la verità), ma nonostante ciò don Bruno da Colonia, frà Ubertino da Casale, don Oddo di Chatillon, i loro amici con il basco verde e i Fratelli del GOI augurano Pace e Bene.
^
Addendum solo per Tonino Seminario.


A don Oddo di Chatillon hanno riferito da Roma che il candidato gran maestro ha negato ai Fratelli di Massa Marittima di essere stato dichiarato personalmente fallito e che tale mastro Ubaldo Vanni abbia garantito per lui.
Don Bruno da Colonia si è messo alla ricerca è ha scoperto che invece, nuovamente, Seminario ha il naso lungo e dice menzogne.
Il Tribunale di Rossano il 6 febbraio 2001, nell’ambito del procedimento fallimentare n. 5/2001, ha dichiarato il fallimento della D.G.M. S.n.c. di Luigi Petti e Antonio Seminario.
Successivamente, però, sempre nell’ambito del medesimo procedimento fallimentare, il Tribunale di Rossano, ai sensi dell’art. 17 della Legge Fallimentare n. 267/1942, il 12 aprile 2001 ha esteso il fallimento anche ad Antonio Seminario, nato a Crosia il 5.2.55 – all. 5.

La conclusione è documentale: Tonino Seminario, candidato gran maestro del GOI, è stato dichiarato PERSONALMENTE FALLITO il 12 aprile 2001 dal Tribunale di Rossano.
Don Bruno da Colonia, che è uomo di verità, chiede dunque al candidato gran maestro del GOI Tonino Seminario: perché continui a negare l’evidenza ed a dire le menzogne ai tuoi Fratelli? Ritieni di essere degno del servizio a cui aspiri se non sei capace di dire la verità ai tuoi Fratelli?
Guarda la tua coscienza e troverai la risposta: non sei degno!
Pace e Bene