Mendicino. Lettera a Francesca Reda: “Libertà è partecipazione!”

Lettera a Francesca: libertà è partecipazione!
Ho fatto parte dell’associazionismo a Mendicino e per tanti anni anche su Cosenza. Poi finì tutto, come tutte le cose belle che hanno un inizio e una fine. Qualche settimana fa mi chiama un vecchio amico di ideali dimenticati e decido di partecipare. Ho sempre pensato alla Gaber che “libertà è partecipazione” o almeno lo pensavo fino a ieri. Quando si vedono azioni deplorevoli non bisogna TACERE, assecondare il clientelismo aberrante, le voci da corridoio e tutto il mangia mangia che c’è dietro. Devo sparare e sparo fino in fondo. In maniera sbagliata, impulsiva ma oggi l’ho finalmente fatto.
Ho assistito ad azioni deplorevoli su FRANCESCA REDA (per chi non la conoscesse è segretaria cittadina del Pd a Mendicino e importante esponente anche su Cosenza del partito), che voleva presentare una sua Lista Civica a Mendicino. 
Ovviamente non giriamoci intorno, ad alcuni benpensanti di Cosenza questo non piaceva, non va bene, non è adatto ai “loro” codici etici. Ma dimenticano una cosa: non sono uguali ai miei. E nemmeno a quelli dei miei amici e dei miei coetanei. Pensavo di avere qualche vicinanza di ideali… ma nemmeno quello! La giacca e cravatta sinistroide, e non solo la loro, di Cosenza e provincia non mi appartiene.
Un altro mio caro amico che avevo – nel vero senso della parola -, dimenticato e messo da parte da tempo, una delle tante sere passate a programmare, fa riflettere tutti ed esclama: che stiamo costruendo?! Cosa stiamo creando?! C’è DAVVERO la voglia di creare OPPOSIZIONE con una lista CIVICA oppure è un palcoscenico dove chi si sa muovere meglio o ballare meglio, riesce ad avere più consensi e portare a casa più “simpatie” possibili ?! Ritorno in sede dopo diversi giorni e vedo FRANCESCA con una FACCIA BIANCA, sconfitta, rassegnata. 
La Federazione provinciale di Cosenza del Pd le chiedeva l’ennesimo incontro per “presentare” (a detta loro) una persona nota di Cosenza (alla scadenza imminente, mancavano due giorni prima della presentazione delle liste). Attendo. Attendo per diverse ore lì, inerme come vogliono che la donna stia nei paesi più degradati, come quelle zone malfamate di Rosarno. DEVO STARE ZITTA e osservare. Se parlo sto già creando troppo fumo. Dovrei stare a cucinare con famiglia e figli da accudire, invece sono lì che cazzeggio, salutando tutto il Paese.
Allora mi viene in mente la canzone “Pensa” di Fabrizio Moro: “Che gli occhi sono fatti per guardare, la bocca per parlare, le orecchie ASCOLTANO: non solo musica, non solo musica”. Inizio a pensare che sono cresciuta con gli ideali scout, ai tanti chilometri percorsi insieme, alle navi dei veleni ad Amantea, alle rocce alte e immense di Portella della Ginestra in Sicilia, ai vicoli dei Quartieri Spagnoli di Napoli a sentire testimonianze su testimonianze.
Penso a quando sono stata a Riace ed ho conosciuto una grande Donna (con la D maiuscola) etiope, che ha avuto la forza di attraversare gelidi mari, e farsi SEMPRE carico di situazioni che poteva benissimo tralasciare. Ma non l’ha fatto ed ha seguito il suo compagno, per l’ennesima turbolenza della sua vita, nella lotta e nel dolore, ma insieme. Penso soprattutto alle parole di Vito Teti sulla Restanza. 
Tutto questo per cosa?! Per un pugno di speranza, di interessi…o solo per visibilità?! O perché lei da donna non poteva presentarsi come candidato a sindaco?
Francesca per oltre vent’anni non è stata solo questo a Mendicino. È stata tanto: un sorriso per tutti, buoni o cattivi che siano.
Devo ammettere di non aver mai seguito la politica come ho fatto in questi pochi giorni ma oggi voglio dire a tutti voi lettori, alle ragazze di Fem-in, ai vari comitati di quartiere di Cosenza e a tutti quelli che lottano ogni giorno per i propri diritti, che la situazione è davvero tragica.
Siamo arrivati ad un punto che non possiamo nemmeno proporre una lista civica in un paese e dico PAESE perché è quello che è! Un paesello taaaaanto vasto quanto piccolo di menti impegnate nel sociale e nella lotta di classe. È sembrata quasi quasi: estorsione velata. Semplice. Diretto. Senza troppi giri di parole.
Francesco Gervasi e Antonio Palermo
E tra questi il grande impegno è stato mosso  sicuramente da Francesco Gervasi e da qualche mezzo uomo sempre più simile a un guappo… di cartone. Strafregandosene dei ragazzi del gruppo civico Senza Pressa e senza Muri che la seguivano.
Non le hanno dato il giusto appoggio, dopo anni in cui si è data anima e corpo alla politica, questo è il ringraziamento…!
Tutto ciò ha scaturito ovviamente il gioco di terzi: divisione nella lista. Lo slogan “Dalla parte giusta” è rimasto solo uno slogan.
Io non ci sto! Il giorno del tuo compleanno sono qui a scriverti, cara Francesca, che tra noi non c’è mai stato bisogno di parlare. Ci capiamo a sguardi. Forti, di rabbia, verso i soprusi e le situazioni sleali. Ti auguro per il tuo compleanno di fare quel passo indietro per il TUO bene e dimostrerai di essere una GRANDE donna !
Non vederla come una sconfitta ma come un NUOVO inizio. Fallo per il tuo bene. Fallo per i giovani e per il tuo amato Paese. E non come i soliti Tizio Caio e Sempronio che pensi di avere dalla tua parte e non ti hanno sostenuto seriamente. Detto questo, non mi resta che augurarti solo… Buon Compleanno Francesca Reda !