Parghelia. Le “prodezze” del sindaco Landro: difende l’amico Crigna condannato e prende in giro la Regione sui beni confiscati alla ‘ndrangheta

Parghelia è un bellissimo paese alle porte di Tropea, nel cuore della Costa degli Dei, una zona dove – purtroppo – la longa manus della ‘ndrangheta e dei suoi colletti bianchi è perfettamente visibile e non perde occasione per far sentire la sua “potenza”.

Qualche giorno fa l’ex vicesindaco di Parghelia, tale Francesco Crigna, è stato addirittura condannato a 3 anni in primo grado. Ma non è questo il punto o meglio, non è soltanto questo. Il Comune di Parghelia, come da scontato copione, non si è costituito parte civile nel processo di cui sopra. E “Imponimento” non è neanche l’unico processo nel quale il Crigna è coinvolto. Il faccendiere, infatti, è indagato anche nel processo Costa Pulita. Ed è appena il caso di sottolineare che Crigna era ed è il primo sostenitore dell’attuale sindaco di Parghelia, Antonio Landro, tra le cui file della maggioranza pare abbia inserito anche un suo candidato di stretta fiducia. Così, tanto per non farsi mancare niente… e non lasciare nulla al caso.

Ovviamente, sulla mancata costituzione di parte civile del Comune di Parghelia, il sindaco Landro non si esprime e si guarda bene anche dallo spiegare quali sono i veri motivi che l’hanno spinto a fare finta di niente. E non serve uno “scienziato” per capire quali sono.

E non finisce certo qui. La Regione Calabria aveva stanziato 300 mila euro per assegnare al Comune di Parghelia un bene confiscato alla criminalità organizzata e aveva persino mandato un anticipo del 30% pari a 90.000 euro sollecitando il sindaco a procedere con l’assegnazione dell’opera.

Ebbene, il sindaco Landro, con una faccia tosta senza precedenti, nel consiglio comunale del 3 giugno scorso, dichiarava – come da verbale – che la Regione Calabria gli aveva invece comunicato verbalmente che l’opera non conveniva farla… Ma si trattava solo di una vergognosa bugia. Infatti i protocolli della Regione Calabria dicono tutt’altro come dimostra uno dei tanti protocolli, il numero 5428 del 09-10-2018 del dirigente del settore, la dottoressa Giovanna Melania Grasso, che sollecitava la realizzazione dell’intervento.

Per non parlare della determina n.357 del 17-12-2021 nella quale l’oggetto è addirittura la liquidazione dell’ing. Filippo Valia per il progetto definitivo, esecutivo ed il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione per l’atto di transazione dei lavori di recupero di immobili confiscati alla criminalità organizzata in localita Costa dei Monaci di Parghelia da adibire a centro diurno di aggregazione giovanile con annesso impianto di videosorveglianza. Insomma, proprio il bene confiscato alla ‘ndrangheta che il sindaco Landro si guarda bene dall’utilizzare. Eppure, l’ingegnere ha ricevuto compensi per circa 10 mila euro per la redazione dei progetti… e questi soldi spesi per progetti li pagano i cittadini. Della serie: oltre il danno c’è anche la beffa.

L’ineffabile sindaco Landro, vedendo anche il verbale del consiglio comunale svolto in data 3 giugno 2024, nel quale ci sono dichiarazioni davvero imbarazzanti oltre che false… come si giustifica?

La sua maggioranza è consapevole di queste situazioni, dato che ancora oggi nessuno di loro ha voluto aprire bocca in merito a queste situazioni?

E che dire ancora dell’area sequestrata nel mese di febbraio, dove neppure il gruppo di opposizione e riuscito a prendere informazioni, cosa molto grave, e per la quale si dice in paese che risultano indagati il sindaco Landro, un dipendente e il responsabile dell’ufficio tecnico? Noi speriamo vivamente che la procura di Vibo Valentia faccia il suo dovere e che finalmente si accendano i riflettori – com’è accaduto per Tropea e per tanti altri comuni del Vibonese – anche per il Comune di Parghelia.