Reggio. “Dante Alighieri” senza pace. L’associazione diffida il nuovo Cda: “Nasce illegalmente”

Non c’è pace per l’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria. A margine dell’assemblea dei soci dello scorso 22 giugno, è arrivata una dura nota da parte del presidente dell’associazione Dante Alighieri, l’avv. Umberto Pirilli.

“Il trio si è ricomposto su un progetto, vero, forte, credibile dal popolo: non posso rifare il Sindaco? Farò il Presidente del Consorzio; Non farò più il Presidente della camera di commercio? Farò il Sindaco; Non posso fare cosa? Farò il Presidente del CdA dell’Università.
Siamo Forti, fortissimi, abbiamo tutto e tutti con noi, dalla stampa amica ai poteri forti, nessuno escluso.

E la legge? È elastica. E l’Associazione, che ha garantito la continuità e la vita dell’Università ha rinunciato al logo per salvarla dai predatori e su quella circostanza che fa onore e spiegheremo perché e come si tenta di speculare; su un contratto che lega due parti distinte e separate per cinque anni prorogabili o meno e col solo obbligo in caso di risoluzione di eliminare il “logo” dal soggetto giuridico che si chiama associazione costituita nel 2015 e da allora ad oggi mai contestata e ininterrottamente presente nell’Università alla quale ha garantito tutto ciò che ad essa era stato attribuito da statuto e regolamento. Predatori chi?.

Il Consorzio -prosegue la nota- con la Presidenza del delegato del Sindaco Avv. Mazzetti, la presidenza del Collegio dei revisori dei conti del Rag. Aloi attualmente presidente del Cda, il Collegio sindacale dell’Università nonché la Camera di commercio hanno tutti chiesto al Cda di procedere alla riforma dello Statuto modificando nel senso giuridicamente corretto quanto previsto in ordine alla locuzione Comitato Locale – Società Dante Alighieri.

L’affondo di Pirilli

“L’organo CdA ha chiesto lumi essendo pervenuta la richiesta dai soggetti sopra menzionati, la risposta è arrivata chiara e forte, il Cda non ha riteniamo esaminato e approvato il documento per via della pandemia, della morte del compianto Prof. Siclari, del trasferimento a Roma del Prof. Scoca. Non sappiamo perché dopo la pandemia l’attuale presidenza non ha sottoposto al Cda il documento per la definitiva approvazione.

Avere richiesto, sollecitato e non tenere conto del prodotto della relazione commissionata, facendo anzi il contrario, è molto grave. Il tempo però scorre velocemente e ora che non potrò fare più il Sindaco, dovrò pur fare dell’altro, farò il Presidente del Consorzio con tutte le mie forze.

E le risorse che non avete mai assicurato? Ci sono io, provvederò personalmente. Come? Dirò al Sindaco Tramontana di pagare pure gli arretrati. Ma dal 2013 con un colpo di mano avete riformato lo Statuto e da allora non avete mai più pagato. Voi, Sindaco del Comune e della Città Metropolitana dovete all’Università una decina di milioni e la Camera di commercio almeno tre. Poca cosa, non importa, pagheremo tutto, garantisco io.

E Tramontana? Non parla mai ma è d’accordo. E Bova? Ha un buon pacchetto di vori e merita quel posto. In contrasto, anzi in conflitto con la bramosia del potere ad ogni costo, costi quel che costi, l’Assemblea dell’Associazione, dopo ampio dibattito, ha deciso di opporsi al disegno eversivo in atto e a tal fine ha conferito al Presidente e al direttivo di avvalersi di un pool di professionisti e di perseguire in tutte le sedi ogni atto e/o comportamenti non corrispondenti alla legge e specificatamente di proporre e/o impugnare in sede civile, amministrativa e penale ove ne ricorrono gli estremi. Tutto ciò in ogni stato della giurisdizione.

L’Assemblea non accetta che legge e diritto possano essere calpestati, dalla supponenza, dalla bramosia di potere, dalla convinzione che si può diventare padrone di tutto senza avere alcun merito. Almeno il Principe de Curtis, quando volva vendere la fontana di Trevi ci faceva ridere.

Così pure il magnate americano, turista a Roma dopo la guerra, quando voleva comprare il Colosseo qualunque fosse il suo prezzo. E almeno lui ci metteva i dollari, convinto che tutto si potesse comprare.

Il Comune, la Città Metropolitana, La Camera di commercio e la Società Dante Alighieri non hanno mai dato alcun contributo, almeno dal 2013 ad oggi.

Il Sindaco, tramite il suo delegato Avv. Mazzetti, ha presieduto il Consorzio nell’ultimo decennio convocandolo solo due volte per approvare cinque più tre bilanci arretrati. Lo Statuto prevede almeno due sedute all’anno!

Il Sindaco invia lettere a tutti gradendo che cosa? Come? Con il suo passato di Sindaco e di quello del suo delegato”, conclude la nota.

La diffida al Cda dell’ateneo reggino

“Il nuovo “consorzio” nasce dal potere per il potere. Illegalmente. Giudicamene non si può costruire una realtà nuova con artifizi, omissioni, soggetti estranei e anzi in palese violazione dello Statuto.

Accettando nel Cda, ed inserire nuovi soggetti nella vita dell’Università, costituirà un illecito condiviso dai responsabili di cui dovranno renderne conto.

L’Associazione ha deciso di adire tutte le vie legali a tutela, nessuna esclusa. Con la presente diffidiamo il Presidente ed i componenti del CdA dal compiere ulteriori atti in violazione di leggi, Statuto e regolamenti nonché di atti assunti con proprie determinazioni in precedenza assunte come quella di aver considerato per cinque anni lecita e giudicamene incontestabile la legittimazione dell’Associazione, non più da allora Comitato Locale.

La riforma dello Statuto dell’Unida affidata a tre illustri professori ordinari (Loprevite, Scoca e Siclari) ha ufficializzato nella relazione la soluzione motivandone adeguatamente le ragioni in punto di diritto e di fatto. Soggettività giuridica e continuità del rapporto. Il logo va eliminato o cambiato.

A conferma c’è un contratto di affiliazione che dura cinque anni, rinnovabile o meno. C’è migliore prova di questa? A tutto ciò consegue la delibera dell’Assemblea di perseguire in tutte le sedi giudiziarie i comportamenti contrari all’ordinamento giuridico”, la dura presa di posizione dell’avv. Pirilli.

Da capire adesso quale sarà la reazione del Cda alle pesanti accuse di Pirilli, il tutto all’interno di una situazione che appare sempre più intricata e dal futuro nebuloso. Anche per quanto riguarda l’attesa federazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, nessun concreto passo in avanti negli ultimi mesi.

“I nostri organi, il Senato accademico, il Consiglio amministrazione si sono già espressi favorevolmente ad una sinergia istituzionale con questa università importantissima per il nostro territorio.

Siamo, come sempre, disponibili e vigili e in attesa che le istituzioni regionali e cittadine, nonchè il Ministero valutino e accolgano questa nostra disponibilità”, le parole qualche giorno fa del Rettore dell’Università Mediterranea Zimbalatti.