Ricerche nel mare dei Bronzi, a Riace si svolgeranno altre indagini archeologiche

di Isabella Marchiolo

Fonte: Reggio Today /https://www.reggiotoday.it/cronaca/ricerca-archeologica-subacquea-mare-riace-nuove-indagini.html)

Le ultime ricerche archeologiche nelle acque di Riace risalgono a trent’anni fa, fino a quando, la scorsa estate, il ritrovamento di alcuni reperti ha convinto la soprintendenza Abap ad avviare un ciclo di indagini conoscitive nel mare antistante porto Forticchio, località da cui sono emersi i Bronzi. Si è trattato non di scavi subacquei veri e propri ma di prospezioni, cioè esplorazioni strutturali del sottosuolo. Sono durate 32 giorni, il periodo più lungo di un monitoraggio effettuato in quest’area.

Gli esiti dell’intervento (diretto dalla funzionaria responsabile del settore subacqueo, l’archeologa Alessandra Ghelli) non sono ancora stati resi noti dalla soprintendenza, ma l’attenzione è molto alta. Da Giuseppe Braghò, giornalista ed esperto conoscitore di questi fondali arriva infatti una notizia ancora non divulgata, ma da fonte ufficiale riservata. La soprintendenza avrebbe chiesto una proroga alla capitaneria di porto di Roccella per continuare le prospezioni durante quest’estate e anche nei mesi successivi. Sarebbe già stato richiesto alla capitaneria di disporre nella zona interessata le necessarie interdizioni al transito, la balneazione, la pesca e le altre attività in mare.

Braghò è stato anche l’autore, nell’agosto del 2023, del rinvenimento in quelle acque di alcuni manufatti antichi, uno dei quali, bronzeo, sembra essere l’occhio di una statua. E’ stata probabilmente questa scoperta ad ispirare la ricerca in mare che adesso c’è l’intenzione di proseguire. I motivi possono essere essenzialmente due: qualcosa di interessante e meritevole di approndimento è emerso dall’esame dei reperti ritrovati da Braghò (consegnati alle autorità competenti e poi oggetto di uno studio con il coinvolgimento anche di tecnici di UniCal e università di Padova); oppure gli elementi nuovi sono affiorati da questi intensi 32 giorni di lavoro subacqueo.

Da anni si chiede che si svolgano veri e propri scavi archeologici in mare

Dei Bronzi di Riace, i misteri delle loro origini e i segreti custoditi dal mare che ce li ha restituiti si è parlato nella nuova puntata di TrafugArte, documentario podcast di SkyTg24, che ha accolto l’anticipazione di Braghò sull’imminente lunga stagione di ricerca archeologica della soprintendenza. Potrebbe evolversi in un vero e proprio scavo subacqueo? La richiesta era stata avanzata tre anni fa dalle senatrici della Lega Maria Saponara e Valeria Alessandrini in un’interrogazione all’allora ministro della cultura Dario Franceschini, ma questo tipo di intervento finora non è stato avviato. Così come l’area, pur essendo luogo di rinvenimento di due opere d’arte uniche al mondo, non è mai stata dichiarata zona archeologica – con la conseguente tutela statale.

C’è ora attesa di un riscontro ufficiale della Soprintendenza. Tra affascinanti teorie che in questo mezzo secolo dei Bronzi hanno valicato i confini calabresi per arrivare in Grecia, patria dei Guerrieri, e persino negli Stati Uniti (dove, a , sono esposte copie delle grandi statue a scopo scientifico), resta intatto il sogno di trovare tracce delle altre statue del complesso scultoreo a cui probabilmente appartennero i Bronzi. Ma non meno importante è saperne di più sulla nave che trasportava queste opere. Insieme al presunto bulbo oculare così simile alla fattura dell’occhio dei Bronzi, Braghò aveva ritrovato alcuni chiodi e un rivetto in rame, materiali riconducibili a un’antica imbarcazione.

Come si augura nel podcast anche il direttore del MArRC Fabrizio Sudano – che all’epoca del ritrovamento di questi reperti era soprintendente – a breve sarà sciolta la riserva su quello che si è scoperto o si pensa di scoprire con le indagini in mare.