Simona Loizzo sventola bandiera bianca

A Simona Loizzo delle conseguenze nefaste che avrà “l’autonomia differenziata” sulle regioni del Sud, non gliene frega niente. Se per i calabresi, e non solo, la situazione, in materia di sanità, lavoro, istruzione, trasporti, è destinata, dopo l’approvazione di questa infame legge, a peggiorare ancor di più, non è certo un problema suo. E questo perché lei può permettersi tutto quello che i calabresi non possono permettersi. Non ha certo problemi di sanità, di trasporti, di lavoro, di istruzione.

Problemi che evidentemente non hanno neanche i quasi 15.000 elettori che l’hanno votata: hanno tutti le tasche e i portafogli pieni, e per loro pagare prestazioni sanitarie non è un problema. E poco importa se il resto dei calabresi non può permettersi di sborsare denaro per vedersi riconosciuto il diritto a ricevere dallo stato i “livelli essenziali di prestazione” garantiti dalla Costituzione. E’ talmente convinta della sua scelta che in aula, dopo l’approvazione dell’infame legge, ha sventolato, in segno di vittoria, la bandiera della Regione Calabria. Come se a vincere fossero stati i calabresi e non le regioni ricche del nord. Una vergogna che grida vendetta.

Simona Loizzo è la rappresentazione plastica, insieme a tutti i deputati del Sud eletti con la Lega, del servilismo clientelare che ha svenduto il sud per il proprio tornaconto personale. Privilegi per se, e clientelismo per i suoi amici, in cambio del voto che toglie definitivamente ai calabresi i diritti sociali già fortemente ridimensionati dalla privatizzazione dei servizi essenziali di prestazione, per favorire i privati. Male peggiore alla Calabria, e a tutto il sud, non poteva capitare. Un male voluto da chi ha deciso di sostenere questo personaggio votandola e sostenendola, in cambio di qualche favore, nonostante la consapevolezza dei danni che la sua scellerata scelta avrebbe provocato a tutto il sud.  Compiacere i potenti politici del nord, in cambio di un piatto di lenticchie, è l’unica cosa che gli interessa. Gli stessi politici del nord che per decenni ci hanno offeso, umiliati, e derisi, e che oggi grazie al tradimento di Loizzo e dei suoi sostenitori, coronano il loro sogno di “secessione”.  E questo per Loizzo e i suoi sostenitori, è un giorno da ricordare. Un giorno che ricorderanno anche tutti i calabresi specie quando non potranno più curarsi, viaggiare, istruirsi, e di questo dovranno ringraziare la Loizzo che per salvaguardare i suoi privilegi e quelli di chi gli sta attorno, si è completamente arresa ai nuovi padroni del nord. Più che la bandiera della Reigone Calabria, sarebbe stato più giusto, per lei, sventolare “bandiera bianca”.