Era il 25 febbraio del 2016, un martedì sera… girovagando i canali tv avevo beccato su Retequattro una trasmissione dal titolo “La Strada dei Miracoli”.
Ospite in studio Padre Fedele Bisceglia, di bianco saio vestito. Si trattava di una registrazione successiva alla sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro che lo riabilitava in pieno dopo la gogna mediatica del 2006 e il complotto ordito da gente senza scrupoli capeggiata da quel fannullone del poliziotto Stefano Dodaro e dal politici e dai rappresentanti della diocesi pronti a tutto per “fare fuori” Padre Fedele.
Abbastanza discutibile il servizio nel quale si riassumeva la vicenda. Che, per quanto “edulcorato” della squallida campagna denigratoria aizzata da “conduttrici” bene individuate e da trasmissioni spazzatura, tra le righe lasciava ancora trasparire un “nonsoche” di calunnia nei confronti del monaco.
Padre Fedele, commentando da studio, era stato bravo a smontare le sottili insinuazioni della pessima conduttrice (senza né arte né parte e messa lì per aizzare e magari per provocare il monaco), chiarendo perché a Cosenza la gente gli vuole bene e i potenti lo vedono come il fumo negli occhi.
Il monaco aveva spiegato come si era realizzato, in pochi mesi, il miracolo dell’Oasi Francescana e come questo miracolo avesse indispettito principalmente i “baroni” della diocesi della città di Cosenza. Per non parlare delle sue gravissime denunce sulla “Casa degli Orrori” dell’Istituto Papa Giovanni di Serra d’Aiello.
A quel punto, tutti hanno capito a che logica rispondevano le accuse di quella suora spuntata dal nulla e Padre Fedele aveva potuto lanciare il suo appello per poter tornare a celebrare messa a Papa Francesco direttamente da una rete nazionale. Che poi era e purtroppo è ancora il suo obiettivo dichiarato.
Al Papa qualcosa sarà arrivato, la speranza era che gli arrivasse anche qualche notizia di quanto sia tuttora corrotta e inutile la diocesi di Cosenza, al servizio dei potenti e dei papponi di ogni specie. Ma non c’è stato niente da fare e purtroppo ormai Papa Francesco non potrà fare più niente. Un vero peccato (g.c.)