(di Lorenzo Giarelli e Alessandro Mantovani – ilfattoquotidiano.it) – I cinque giorni di lutto nazionale, proclamati ieri dal governo per la scomparsa di papa Francesco, non hanno precedenti. Erano stati tre per Giovanni Paolo II nel 2005, solo uno per Paolo VI e poi per Giovanni Paolo I nel 1978, come pure per Silvio Berlusconi nel 2023 e per le vittime del terremoto di L’Aquila (2009) e del Ponte Morandi (2018). Il governo ha affidato al capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, l’organizzazione anche con atti “in deroga” dei funerali del pontefice, in programma sabato 26. Sono attese “oltre 170 delegazioni straniere”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi quasi tutte guidate, – capi di Stato e di governo – da Donald Trump in giù; un numero imprecisato di fedeli si aggiungerà ai 200/250 mila giovani già previsti per il Giubileo degli Adolescenti.
Soprattutto il governo ha chiesto “sobrietà” per le manifestazioni pubbliche, comprese quelle di venerdì 25 aprile, 80esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Lo dice la nota di Palazzo Chigi, lo conferma il ministro Nello Musumeci. Il Pd ha subito sospeso le sue iniziative ma solo fino al 24, il Comune di Roma ha già rinviato le prime manifestazioni in programma oggi nell’ambito di un fitto calendario di feste e celebrazioni, anche Avs e radicali attaccano il governo. Il Viminale esclude divieti, anche da parte delle Prefetture, invita solo a “valutare” manifestazioni particolarmente festose o ludiche. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha cambiato programma: andrà all’Altare della Patria la mattina del 25 aprile, ci andrà anche Giorgia Meloni, che invece ha rinunciato alla visita in Uzbekistan e Kazakistan con cui pensava di sfuggire alla ricorrenza antifascista; poi Mattarella andrà a Genova, città medaglia d’oro della Resistenza, insieme al ministro della Difesa Guido Crosetto, fratello d’Italia sì, ma di tradizione democristiana e liberale.
Restano in piedi le manifestazioni politiche del 25 Aprile. Lo conferma l’Anpi, l’Associazione partigiani, assicurando “piena civiltà” e “dovuto rispetto della giornata di lutto”. Restano ovviamente i problemi legati alle tensioni con le Comunità ebraiche che sostengono la guerra di Israele. A Milano e soprattutto a Roma, dove l’Anpi ha deciso di lasciare Porta San Paolo ai manifestanti con le bandiere della Brigata ebraica fino al primo pomeriggio, ma il sindacato di base Usb e i collettivi studenteschi ci andranno prima e parte dei centri sociali fin dalle 8 del mattino.
Da oggi la salma di Jorge Mario Bergoglio sarà esposta in piazza San Pietro. Per i funerali il governo ha stanziato i primi 5 milioni di euro, non basteranno ma neppure si arriverà ai 25/30 milioni spesi vent’anni fa per le esequie di Karol Wojtyla. Allora parteciparono 300 mila persone, c’erano attese di 19 e a volte perfino 36 ore per entrare in piazza San Pietro. La Protezione civile ha raddoppiato i volontari per arrivare a circa 7 mila e sta ricalibrando il dispositivo già previsto per il Giubileo degli Adolescenti, che è stato confermato mentre è stata rinviata la canonizzazione di Carlo Acutis, prevista per domenica 27 aprile. La cerimonia peraltro non si esaurirà in San Pietro: il feretro del Papa sarà trasferito in corteo nella basilica di Santa Maria Maggiore all’Esquilino, dove Bergoglio ha chiesto di essere sepolto.
Con tanti leader convenuti a Roma non sono previsti incontri politici, magari Trump e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen si scambieranno un saluto ma non di più. Le misure di sicurezza saranno comunque eccezionali, anche per chi a Roma ha appena visto i 38 mezzi del corteo del vicepresidente Usa J.D. Vance e le strade chiuse per farli passare. La città sarà blindata: tiratori scelti, migliaia di agenti mobilitati, spazio aereo chiuso, elicotteri in volo.
Lutto nazionale, da ieri e fino al funerale, vuol dire bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici e “un minuto di raccoglimento alle ore 10” di sabato mattina “negli uffici e nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, ove aperti, ovvero nel primo giorno di apertura dopo il funerale” (dal comunicato di Palazzo Chigi). Il governo ha anche “invitato” a sospendere le manifestazioni sportive in programma sabato, dunque tre partite di Serie A: a quanto pare non ci saranno deroghe, si gioca domenica.