A Crotone la Calabria non è straordinaria

A Crotone la Calabria non è straordinaria

Fonte: ‘U Ruccularu

Il ritardo nell’avvio della stagione balneare a Crotone deriva dalla mancata programmazione dell’estensione delle concessioni demaniali e dall’assenza di un ufficio demanio operativo nel Comune, che ha bloccato l’apertura delle strutture balneari previste per il 1° maggio 2025.
Questa realtà amministrativa si scontra con la narrazione diffusa dalla Regione Calabria e dalla campagna di marketing territoriale “Calabria Straordinaria”, che promuove un destino turistico efficiente, innovativo e attrattivo.
Secondo Italia che Cambia, “Calabria straordinaria” è slogan che maschera “una terra che cade a pezzi”:
in tre anni la Regione avrebbe investito 40 milioni in storytelling registrando un misero +3,6% di arrivi, contro il +22% della Basilicata .
Da un lato, molti comuni costieri sono impreparati, privi di competenze e uffici dedicati alle concessioni, con conseguente confusione normativa e paralisi delle procedure.

Il ritardo dell’avvio della stagione estiva a Crotone
Il 1° maggio 2025, data ufficiale di inizio stagione balneare in Calabria, molte strutture a Crotone non hanno potuto aprire regolarmente a causa della mancata programmazione dell’estensione delle concessioni demaniali da parte del Comune .
L’assenza di un ufficio demanio operativo ha impedito l’espletamento delle pratiche necessarie, come denunciato da Massimo Nucera, presidente di Federbalneatori Calabria:
«Trovare un ufficio demanio o un assessore al demanio in un comune calabrese è un’impresa. Le spiagge per loro sono un optional, non una risorsa da valorizzare» .
Questa criticità ha causato un grave danno economico agli operatori balneari, che si sono trovati bloccati nel periodo più redditizio della stagione .
Il quadro normativo nazionale ha inoltre aggravato il problema:
la legge approvata a settembre 2024 ha prorogato le concessioni fino al 2027, ma ha relegato ai comuni la facoltà di indire gare pubbliche, generando confusione e ulteriori ritardi nelle procedure locali .

La narrazione del marketing territoriale “Calabria Straordinaria”.
La Regione Calabria ha lanciato il progetto “Calabria Straordinaria” come leva strategica per il rilancio turistico, puntando su campagne integrate e multicanale per il riposizionamento del brand sui mercati nazionali e internazionali .
Il sito ufficiale promuove esperienze di turismo attivo e culturale, come tour in barca, visite a siti archeologici e itinerari enogastronomici, dipingendo una Calabria ricca di opportunità .
Di recente, si è avviato un ciclo di incontri sul territorio dedicati agli strumenti digitali e alla promozione esperienziale, con focus sui borghi storici e sulle comunità locali .
Parallelamente, è stato implementato un piano di comunicazione strategica che utilizza la “Carta dei 100 marcatori identitari” per uniformare la segnaletica turistica e rafforzare il riconoscimento del brand sui canali internazionali .

Contrasto tra realtà amministrativa e narrazione
Il racconto di efficienza turistica cozza però con una realtà di inefficienza burocratica:
molti comuni costieri, tra cui Crotone, non dispongono di uffici o personale dedicato alle concessioni demaniali, paralizzando l’avvio della stagione balneare .
Tali carenze rendono impossibile tradurre in pratica i pacchetti turistici promossi online, creando dissonanza tra le offerte di tour marittimi e la disponibilità reale delle autorizzazioni demaniali .

Ne deriva un paradosso comunicativo:
da un lato la Regione estende la stagione balneare fino a ottobre 2025, dall’altro i singoli comuni non riescono ad aprire neanche nella finestra ufficiale d’inizio .
È imprescindibile istituire e potenziare uffici demanio stabili nei comuni costieri, dotandoli delle risorse umane e tecniche necessarie per gestire tempestivamente le pratiche di concessione .
Solo con un’amministrazione più efficiente il progetto “Calabria Straordinaria” potrà essere percepito come autentico valore aggiunto e non come un semplice claim pubblicitario .

Tra marketing e realtà
Il ritardo nell’apertura della stagione balneare a Crotone, derivante da carenze organizzative e normative, evidenzia un profondo scollamento tra la narrativa promozionale regionale e la capacità operativa degli enti locali.
Per trasformare davvero la Calabria in una destinazione “straordinaria”, è necessario colmare il divario tra promesse e pratiche, attraverso una riforma strutturale che rafforzi le competenze e semplifichi le procedure demaniali, allineando così il marketing territoriale alle reali potenzialità del territorio.