ASP, il curioso caso del premio al dirigente medico assenteista

LA. S. P.  di  Cosenza  PREMIA   il  presunto  assenteista  Dirigente Medico di nome P. P

Servito e riverito.  Con tanto di arretrati e, perché no, scuse. L’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza ha infatti ricollocato nelle sue funzioni apicali un Dirigente a cui era scaduto l’incarico di Direttore di Distretto, a seguito della oramai famigerata Legge Regionale di accorpamento delle ex A.S.L., versando nelle sue tasche la bellezza di  51.547,68  euro per differenza stipendiale a far data dall’01 Aprile 2011.

Attenzione, però, il Dirigente ha rinunciato niente di meno che al 20 per cento della sorte capitale, ossia a 12.886,92 euro. “ Com’è buono lei……”, avrebbe detto il mitico ragioniere Fantozzi.

Ma ancora più buono è apparso l’Ex Direttore Generale Gianfranco SCARPELLI, visto  che nessun  Giudice  ha  mai  ordinato  tale “REINTEGRO” , sollecitato da una semplice proposta transattiva di parte.

Insomma, ricapitoliamo: la Legge Regionale 9 del 2007, accorpa le  ex  A. S. L.   di  Paola, Castrovillari, Rossano, Cosenza e San Giovanni in Fiore all’A. S. P.  Provinciale di Cosenza. La Delibera 780  del  18  Febbraio  2010  prende atto della scadenza degli incarichi dirigenziali dei Direttori Sanitari di Distretto, ivi compreso quello in questione, unitamente alla relativa indennità di posizione variabile, pur mantenendo il trattamento economico precedente.

Ma  il  SUPER  DIRIGENTE  MEDICO  di nome P.P. , già Caposervizio, già Direttore Sanitario, già Direttore di Dipartimento, non ci sta e si oppone. Chiede gli arretrati e chiede il reintegro, nonostante la Legge Regionale e nonostante tutto. E  l’A. S. P. di Cosenza che fa?  Lo accontenta subito, perché l’interessato intraprende apposita Azione Legale ancora non sfociata in alcun giudizio.

Quindi lo ricolloca, in via temporanea e provvisoria, nelle more  delle lentissime e farraginose procedure di approvazione del nuovo Atto Aziendale della  A. S. P.  di Cosenza, nelle sue funzioni, attribuendo allo stesso, ( tenetevi forte ), l’Incarico  di  DIRETTORE  di  UNITA’  Operativa  COMPLESSA di  CURE  PRIMARIE, nell’ambito di una specifica zona del Territorio Aziendale Provinciale. Una sorta di  “GOVERNATORE”  della  zona.

A questo punto ci si chiede: ammesso che esista una “ Unità  Operativa  Complessa ”  di Cure Primarie, visto che all’A. S. P.  tutti  sembrano cadere dalle nuvole,  tale incarico di vertice, non dovrebbe essere  messo a concorso?

E, ancora, se tutti i Direttori di Distretto Silurati o, addirittura, tutti i Dirigenti Responsabili dei posti  Primariali  vacanti, attivassero un contenzioso, la  A. S. P. ingaggerebbe nuovamente tutti in virtù di una proposta transattiva?

Quanto costerebbe questa operazione alla zavorra  della  sanità  calabrese?  La risposta dovrebbe fornirla SCARPELLI e tutti quei Dirigenti e Uffici dell’ A. S. P. di Cosenza, che sono tanti, i quali hanno impresso il proprio PLACET all’Operazione, considerata vantaggiosa per le tasche dell’A. S. P..  Perché non seguire un’unica strategia politica, a partire dall’Operazione di Accorpamento delle ex  A. S. L.  fino ai nostri giorni, anzichè creare situazioni contraddittorie che potrebbero mettere a rischio i conti dell’ A. S. P.  di  Cosenza?

Ed infine un ultimo quesito:  ad oggi, dopo circa due anni dalla  nomina,  il Super Direttore ha o meno ritirato la Denuncia (per questi fatti), contro l’A.S.P. di Cosenza, oppure ancora sta continuando ad esercitare la stessa Azione Legale contro l’ A. S. P. per ottenere altri risarcimenti?

Sarebbe opportuno fare chiarezza. Ed infine una chicca : il nome del Super Dirigente “ ripescato”  dall’ A. S. P. di Cosenza, figura nell’elenco dei 57 presunti  “Furbetti del Cartellino” indagati nell’ambito dell’inchiesta denominata “Operazione STRISCIA” sui presunti assenteisti  (condotta  dalla  Guardia di Finanza  di Scalea tra il 12 gennaio ed il       10 febbraio 2013), insieme alla moglie, anche lei  dipendente  dell ’ A. S. P.  di  Cosenza ma indagata anche lei per la stessa inchiesta.