DALLA PAGINA FB DI GIOACCHINO CRIACO
Ma alla fine dov’è stato lo scatto? Il passo avanti? La via migliore imboccata definitivamente?
“Si vedono in fondo, sulla linea blu madonna dove finisce il mare antico, talatte mostro e padre, nuvole a pecora, basse sopra l’orizzonte. Bestie da fatica, carne e latte, immenso gregge ormai transumato, piccole chiocce messe in fila, che l’Ostro spinge al nord… i calabresi se li porta il vento…”.
Il soffio di una necessità, vera o inculcata, si porta via la gente del sud, di ogni sud, quasi fosse il pegno da pagare per essere nati nella meraviglia.
Senza essere di una parte, di un’altra, senza tifare per un partito o un altro, pur avendo, ovviamente, proprie idee e ideologie. Stando dalla parte del tutto, come è giusto, parteggiando per il meglio, il bene di tutti. Alla fine, come è stato per tutti i governi regionali precedenti, la frutta nel cesto risulta scarsa. Qualche vittoria d’immagine, un po’ di mezzi di trasporto in più, qualche progetto faraonico in itinere…
Rimane la consueta fila di fine feste: alle autostazioni, agli aeroporti, davanti ai binari. Il sangue nostro che si disperde, non per scelta (sarebbe bello), l’umanità sudicia che si rimpicciolisce e una schiera di ragazzi che si è lottato per formare che svanisce oltre la linea dell’orizzonte.
Rimane la solita Calabria della comunicazione mirabolante, degli abbocchi provinciali e strapaesani esemplificati da roboanti, demodè e inutili spettacoli di piazza.
La sostanza: nel lavoro, nella sanità, nella giustizia, nell’istruzione, nell’avvicinamento alla normalità. Avremmo bisogno di polpa e continuiamo a consumare aperitivi a base di fuffa che promettono un prosieguo che come al solito sarà un salto di pranzo o cena.
Così, di anno in anno, di legislatura in legislatura, di colore politico in colore politico. Noi a bordo di corriera a fine festa loro a continuare, imperterriti, a festeggiare.