Calabria, l’ennesima “perla”. Occhiu’, l’avvento di Uber a Lamezia è una boiata pazzesca e non serve a nessuno

Continua il fantastico mondo del presidente Roberto Occhiuto…

Ieri è andata in scena una nuova puntata delle dirette Facebook del presidente della Regione Calabria, evidentemente preoccupato per le sconfitte elettorali e campione d’Italia nel gettare fumo negl’occhi e raccontare minchiate alle quali ormai non crede neanche egli stesso.

Nella puntata di ieri ci ha raccontato, a suo modo di dire, il miglioramento dei collegamenti da e per l’aeroporto di Lamezia, con l’avvento di Uber.
Tutti ci chiediamo: era proprio necessario chiamare e pagare con i soldi dei calabresi, una compagnia privata (spesso più cara dei taxi), quando già la Regione Calabria elargisce lauti compensi ad altrettante compagnie di trasporti private per lo stesso servizio?

A tal proposito ho postato la foto della nuova compagnia e di quella già esistente per confrontarne insieme i prezzi.

Da considerare che, oltre a Romano, ci sono altre aziende di trasporti che effettuano servizi di fermata all’aeroporto, oltre a Trenitalia.
Dove sta il problema allora? Non solo è dal punto di vista economico, da come si evince dalle foto (con Trenitalia poi si spendono 7,50€), ma anche e soprattutto dal servizio stesso. Mi spiego: usufruendo da molti anni di questo servizio, che all’apparenza c’è, ma in realtà è come se non esistesse, quando si atterra a Lamezia, si ha la sensazione di atterrare su Marte. Cioè, tralasciando i pochi turisti che raggiungono la Calabria, molti calabresi pendolari da nord a sud (e credetemi sono in tantissimi), nemmeno conoscono l’esistenza di questo servizio, pertanto risolvono il problema del trasporto chiedendo l’aiuto da casa…

Battuta a parte, ancora ad oggi, all’arrivo in aeroporto non c’è un cartello elettronico che indica gli autobus che partono per i capoluoghi. Ma, non solo, Sacal (azienda che gestisce l’aeroporto) ha deciso di spostare la fermata degli autobus lontano dall’uscita dello stesso, con scarsa indicazione. Una fermata nel nulla insomma, dove non esiste un tabellone indicativo delle corse e nemmeno una pensilina per ripararsi dalla pioggia o dal sole.

L’altro problema, forse quello principale, sta proprio negli orari di partenza. Infatti, quasi sempre, i bus partono vuoti. Sapete perché? Per il fatto che, spesso, la partenza, coincide con l’atterraggio e le compagnie non sono tenute ad aspettare i passeggeri. Questo comporta un disagio enorme per i pendolari, ma anche per i pochi turisti, che non sanno a quale santo votarsi, visto che tra una corsa e l’altra passano delle ore, soprattutto se si atterra dopo le 20, dove ritornare a casa o nella località turistica, diventa una vera e propria odissea.

Chiedo: non era più semplice, risolvere a monte i problemi del trasporto da e per Lamezia, invece di aggiungere un duplicato, che costa 10 volte in più per i cittadini e forse anche per le casse regionali? Non era più semplice coordinare gli orari, tra partenza e atterraggi? Non era più semplice aggiungere qualche corsa, visto che, soprattutto nella fascia serale, ci sono buchi di attesa di oltre 3 ore? Non era, più semplice chiedere a Sacal di portare le fermate degli autobus a ridosso dell’uscita dell’aeroporto e fargli aggiungere tabelloni elettronici, per indicare le corse di partenza? Infine, non era più semplice fare una campagna informativa dell’esistenza di un servizio, che si, va migliorato, ma che comunque c’è?
Caro presidente, capisco che le cose semplici, a lei che è abituato a stravolgere la nostra terra non le piacciono. Ma a volte, la soluzione dei problemi è sotto i nostri occhi, basta solo aprirli senza farsi annebbiare dal fumo costante che ogni giorno lancia in aria…

Lettera firmata