Calabria. Vertenza Abramo, Tim dice ‘no’ alla cessione del ramo d’azienda

Nessuna vendita del ramo di azienda della Abramo CC. Il diniego alla vendita espresso da Tim che non vuole dare sue commesse ad altre aziende, ha fatto concludere negativamente l’esame congiunto tra le Segreterie Nazionali, territoriali, rsu/rsa di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil ed Ugl Telecomunicazioni ed commissari di Abramo CC che si è svolto il 4 luglio. La Newco Steel Telecom ed Enosi Holding se vuole potrà solo prendersi la controllata Mics che non ha commesse Tim.
Un diniego che si aggiunge alle perplessità e resistenze espresse dalle organizzazioni sindacali “su una cessione di ramo che non avrebbe risolto in maniera definitiva, completa e sicuramente non a parità di condizioni economiche e normative la complessa vertenza”.
La riunione è servita ad analizzare la situazione dell’imminente fine dell’amministrazione straordinaria prevista per il prossimo 7 agosto 2024.

Il commissario ha spiegato i meccanismi tecnici legati  che permetterebbero di ottenere un’ultima proroga di 3 mesi previa autorizzazione ministeriale e del Tribunale di Roma. Per l’autorizzazione alla proroga da parte del Tribunale, però, ha evidenziato il commissario, non sarà sufficiente ottenere un ulteriore proroga contrattuale da parte di Tim (al momento la scadenza dei contratti in essere è prevista per il 31 luglio 2024), ma dovrà essere presentata dai Commissari un’apposita istanza contenente una precisa iniziativa di imminente definizione della vertenza Abramo CC per poter ottenere l’accordo a procedere con l’amministrazione straordinaria oltre la data di fine attuale.

Insomma la vicenda si complica ancora di più e l’unica speranza è ormai una interlocuzione a livello ministeriale che convinca Tim a continuare a prorogare la commessa per evitare cassa integrazione e licenziamenti finché non sarà attuato il progetto della Regione Calabria per la digitalizzazione degli atti della Pubblica amministrazione.
Per questo  le organizzazioni sindacali hanno ribadito “l’urgenza della convocazione del tavolo dell’unità di crisi del Mimit, dove di concerto con la Regione Calabria, l’azienda Tim ed i commissari andrà trovata una concreta, strutturale e duratura soluzione alla vertenza”. Un ministero che, però, sembra sordo ai problemi dei lavoratori del Sud Italia ed in particolare di Calabria e Sicilia dove 1.049 persone (di cui più della metà a Crotone) rischiano il posto di lavoro.

Le organizzazioni sindacali ricordano di aver “hanno ”più volte scritto ai Ministeri del Mimit e del Mlps per ottenere un tavolo risolutivo senza purtroppo ottenere ascolto”. Il commissario Trovato ha raccontato che proprio il 3 luglio ha ulteriormente scritto al Mimit per ottenere un tavolo. I sindacalisti presenti hanno chiesto “di poter operare in maniera congiunta per sollecitare un incontro in tempi brevissimi”.
Il segretario provinciale della Uil, Fabio Tomaino, a tal proposito ha detto: “Se entro il prossimo 15 luglio non arriverà la convocazione del Ministero, le Organizzazioni Sindacali unitariamente porteranno, come stabilito in assemblea, i lavoratori sotto la sede ministeriale a Roma”. Fonte: Il Crotonese