Capodanno in Calabria, come da Natale a Santo Stefano. Ciao turismo ciao

Capodanno in Calabria, come da Natale a Santo Stefano

Beppe Sala ha annunciato che anche quest’anno a Milano non ci sarà il concertone di Capodanno. Lui sostiene che per farlo bene ci vuole un milione di euro e che preferisce non farlo e destinare la somma al welfare e al sostegno dei più bisognosi. Anche l’anno scorso il Capodanno a Milano non fu fatto ma la notizia passò in secondo piano perché ci fu l’aiuto del nostro presidente Occhiuto che supplì alla bisogna piazzando il Palaghiaccio più grande di sempre davanti alla Stazione Ferroviaria di Milano.  Per rendere felici i milanesi e supplire alle mancanze dei loro amministratori spendemmo quasi 3 milioni di euro. E pensare che Sala con quei soldi ci avrebbe fatto tre Capodanni.

Quest’anno il nostro presidente Occhiuto ha deciso di portare in Calabria il Capodanno di Amadeus. Il costo non è dato saperlo, ma sappiamo che solo per adeguare la location di Crotone che ospiterà l’evento si è preventivata una spesa di quasi 300 mila euro. E siamo solo all’inizio. Ma vuoi mettere avere qui nella nostra terra Amadeus che  manderà gli auguri di un felice 2024 a tutti gli italiani? Sono soddisfazioni. La stampa locale è entusiasta e sbavante, clientes et parentes dei soliti noti orgogliosi dell’evento, i fan di Occhiuto inviano gridolini di apprezzamento e ringraziamento: grande presidente…. Grazie  presidente Occhiuto…. L’anno prossimo portiamolo a Cusenza…. Roberto continua così, sei un grande… grazie per questa grande opportunità per Crotone… bellissima iniziativa… Crotone, prima capitale d’Italia… un grande…

Potremmo continuare, sembra quasi dai ringraziamenti che il Capodanno in Calabria ce lo pagherà il presidente Occhiuto  con i suoi soldi o fosse un omaggio della Rai o di Amadeus e non fossero soldi dei calabresi buttati e sperperati. Forse è per questa nostra predisposizione festaiola che tutti gli ultimi Capodanni Rai hanno trovato ospitalità nel Centro-Sud. Più che scelte di promozione della Calabria sembrano semplicemente scelte tendenti ad appagare l’Ego smisurato del nostro Presidente, far circolare la sua immagine e  creare un grande Circo Barnum. Anche i presidenti precedenti non scherzavano per sprechi ed ego, pensiamo alla sponsorizzazione del Festival dei Due Mondi a Spoleto o il Festival di Sanremo. Ma con Occhiuto stiamo toccando le vette celestiali delle minchiate.

In tutto questo il turismo non c’entra nulla, non c’entra la promozione, nè tanto meno  questi tipi di eventi porteranno un solo turista in più nella nostra regione. Il Capodanno in Calabria, come l’anno scorso il Capodanno a Milano, non porterà un solo turista in piu’ nella nostra realtà. Dicasi uno. L’effetto del Capodanno in Calabria durerà come da Natale a Santo Stefano. Il 1° gennaio mattina nessuno se ne ricorderà più Garantito

E ciò non lo diciamo noi, è la stessa Regione Calabria che lo dice. Nell’ultima delibera della giunta che impegna 50 milioni nella promozione via internet si allega il report sempre della Regione sul turismo in Calabria.

L’Istituto Ambrosetti, a cui la Regione ha affidato l’analisi sul turismo in Calabria,  basandosi sui dati Istat degli arrivi e permanenze, ci dà un quadro fosco e allarmante della situazione. Il turismo in Calabria, nonostante tutte le chiacchiere di Occhiuto, è stagionale e si riduce ai pochi mesi estivi, da giugno a settembre. E’ un turismo prevalentemente balneare ed è un turismo di prossimità. In poche parole le famiglie vengono in Calabria per il mare e vengono prevalentemente da Napoli, dalla Campania, poi Puglia, Sicilia e Lazio. Se si considera la quota di turisti stranieri, la Calabria è al terz’ultimo posto a livello nazionale, con un’incidenza di stranieri pari al 9% del totale regionale, seguita solo da Abruzzo (8%) e Molise (6%). Se poi andiamo a vedere i motivi che spingono le persone  a venire in Calabria scopriamo che il 47% sceglie la Calabria perché già c’è stato. A livello nazionale siamo al 35%. Poi abbiamo un 26% perché consigliato da amici, un 25% sceglie la Calabria su internet. Adesso viene il bello, però: solo il 5% sceglie la Calabria per gli eventi e all’ultimo posto, suonino le trombe, c’è  un misero 1,5% di italiani che scelgono la Calabria per la pubblicità.

In pratica questi dicono che tutti i soldi spesi in Capodanni e grandi eventi, Calabria Film Commission, Magna Graecia Festival, Festival d’autunno, spot tv d’autore di Muccino  con Raoul Bova e consorte, sono stati letteralmente buttati dalla finestra e hanno prodotto un ritorno turistico scarso, anzi scarsissimo. Quando si parla che il 25% dei turisti sceglie la Calabria su internet ci si riferisce ai siti dei vari tour operator incoming con le loro offerte di soggiorno. Non certamente ai siti della Regione Calabria che sono di una povertà assoluta e vedono pochissimi accessi, né tantomeno alla campagna “Calabria terra dei padri, gli ambassador”, nasce il sospetto che nemmeno i testimonial di questa iniziativa hanno visto le loro testimonianze, una cosa di una pallosità unica che fa fuggire chiunque. E che dire della campagna 100 marcatori per un turismo identitario? Una cosa che fa venire i brividi, viene in mente un marchio a fuoco su una mandria di vitelli e un posto di blocco per verificare l’identità dei malcapitati. Immaginatevi voi flotte di turisti che si partono da tutto il mondo per vedere Alarico e il rigagnolo dove avrebbe sepolto il tesoro.

Disse Orsomarso, l’altra grande mente che ha partorito questi obbrobri: “Per­ché la Car­ta dei 100 Mar­ca­to­ri Iden­ti­ta­ri Di­stin­ti­vi che ini­zia­mo oggi a co­strui­re rap­pre­sen­te­rà un pun­to di ri­par­ten­za. Sia­mo al pri­mo sta­dio di una vera e pro­pria ri­vo­lu­zio­ne co­per­ni­ca­na nel­l’ap­proc­cio non solo pub­bli­co ma del­la stes­sa ini­zia­ti­va pri­va­ta al­l’in­ve­sti­men­to tu­ri­sti­co. È un pro­get­to che ci ac­com­pa­gne­rà nei pros­si­mi anni e che riu­sci­re­mo a por­ta­re avan­ti solo con il con­tri­bu­to di tut­ti i ca­la­bre­si, quel­li ri­ma­sti nel­la Ter­ra dei Pa­dri e quel­li che da qui al 2023-2024 dob­bia­mo pre­pa­rar­ci ad ac­co­glie­re da tut­to il mon­do”.

Oggi grazie ai dati dell’Istituto Ambrosetti sappiamo che ultimi eravamo e ultimi siamo rimasti. Il tragico è che continuiamo a buttare dalla finestra  centinaia di migliaia di euro. Grazie Roberto Occhiuto da parte di tutta la Calabria. Proponiamo ad  Amadeus  di conferirti la sera di Capodanno il titolo di Calabrese dell’anno, Vi immaginate che successone, Roberto Occhiuto, Cazzaro di Calabria.