Caso Striscia, Rosita Terranova: “Provo pena per chi mi ha attaccata”

Non sono io che ho chiamato Striscia la Notizia, ma una mia amica virtuale a cui è a cuore la mia condizione di grave indigenza. Il mio intento era, è e sempre sarà quello di educare i cittadini al rispetto delle regole, delle leggi e del buon senso civico.

Non ho mai usato e mai userò mio figlio che amo più della mia stessa vita e che purtroppo non può difendersi da solo. Le battaglie che conduco contro l’inciviltà e l’indifferenza delle persone mostrata verso varie problematiche sociali sono battaglie che conduco sin da bambina.

Non ho alcun interesse a colpire alcun esponente politico, soprattutto il sindaco Mario Occhiuto che era, è e sempre sarà una persona che non ha alcun posto nei miei pensieri, neppure in quelli più brutti. Il mio solo interesse è quello di sollecitare l’intervento di tutta la politica e di tutta l’umanità affinché le leggi nate per tutelare i diritti di ognuno, soprattutto  i diritti dei più svantaggiati, vengano applicate realmente ovunque.

Provo pena per coloro i quali, in questi giorni, mi hanno attaccata pubblicamente, senza alcun ritegno arrivando addirittura a definirmi “prostituta” e collusa con la mafia. Non transigo sul fatto che alcuni mi abbiano accusata di strumentalizzare il mio adorato figlio, ma da persona superiore quale sono, perdono anche loro.

Non auguro ad alcuno di vivere nelle stesse pessime condizioni in cui io, mio figlio e tantissime altre persone viviamo quotidianamente. Mi auguro, invece, che presto prevalga il buon senso e la voglia di aiutarci vicendevolmente per far trionfare il senso di giustizia e di giustezza che a Cosenza mancano.

Non sono responsabile degli attacchi mossi da migliaia di persone contro il sindaco poiché essi sono frutto delle sue parole pronunciate a Striscia la Notizia e già scritte pubblicamente su Facebook nell’aprile del 2015 quando lui stesso si è permesso di attaccare gratuitamente la mia persona.

Lui stesso, in quell’occasione e pubblicamente, aveva dichiarato di non volermi ricevere per un confronto perché cosa inutile. Inutile è, adesso, tutto questo rumore che distoglie la vostra attenzione dalla questione principale: il rispetto delle leggi e la tutela dei più deboli ed indifesi. Chiedo scusa se le mie parole, la mia fisicità e la mia intelligenza possono aver turbato qualcuno. Non intendo chiedere scusa a chi fa finta di essere stato colpito da me e che continua ad usare il mio doloroso vissuto per meri, squallidi scopi personali.

Rosita Terranova