Cosenza, piazza Fera/Bilotti sequestrata: l’assist di Gratteri ai pm di Salerno

L’ennesimo sequestro, eseguito ieri dalla Guardia di Finanza su mandato della Dda di Catanzaro, di piazza Fera/Bilotti, evidenzia, senza ombra di dubbio, due cose.

La prima: l’indebita ed illecita pressione di Occhiuto sui dirigenti, costretti a produrre certificazione falsa sul mai avvenuto collaudo strutturale della piazza. Lo dicono chiaramente i dirigenti nelle intercettazioni. E tutto questo perché Occhiuto aveva deciso, nonostante il parere contrario dei tecnici, che lo scenario dove santificare la sua persona doveva essere, in occasione del consueto concerto di Capodanno, piazza Fera/Bilotti. Mai avrebbe rinunciato a quell’inaugurazione che nella sua perversa visione della città doveva rappresentare il sindaco del fare, il volto nuovo della città ma che in realtà, stando ai fatti emersi, Occhiuto ha usato solo ed esclusivamente come strumento di propaganda, finito il quale, la piazza è stata completamente trasformata e abbandonata al suo destino: da isola pedonale a strada a scorrimento veloce.

Insomma, quello che interessava ad Occhiuto era solo la celebrazione del suo mito, e dei rischi paventati dai tecnici di cui era più che cosciente, come dimostrano le intercettazioni, “chi se ne frega”. Inoltre, e per completare il quadro, giova ricordare che a quel tempo era in corso, così come vi abbiamo raccontato, una vera e propria guerra tra delinquenti politici: da un lato c’era chi si adoperava per boicottare l’inaugurazione della piazza, attraverso pressioni indebite sempre sui dirigenti, vedi Madame Fifì e consorte, e dall’altro chi come Mario Occhiuto, con lo stesso metodo si adoperava per il contrario.

La seconda cosa che emerge dalle oltre 100 pagine del decreto di sequestro della piazza è un bell’assist ai pm di Salerno che indagano sui magistrati corrotti calabresi (almeno 15 al momento).

Gratteri, ripercorrendo le varie fasi amministrative dell’appalto di piazza Fera/Bilotti evidenza anche come il mancato collaudo della piazza fosse cosa risaputa. C’erano state tante denunce in merito, come quella di Giulia Fresca, dei consiglieri di opposizione, dei comitati, di cittadini e anche le nostre. Ma nonostante ciò e nonostante il pericolo, nessuno ha mosso un dito per fermare Occhiuto: questore, prefetto e soprattutto la procura, lasciando che sulla piazza senza collaudo si svolgessero almeno tre eventi (concerti di Alvaro Soler e Francesco Gabbani, festa della promozione del Cosenza Calcio e decine di serate da discoteca in piazza) con grande affluenza di pubblico.

Ora, alla luce di tutto ciò, e se è vero che l’azione dei magistrati di Salerno non si limita a Facciolla e Luberto, qualche pm dovrebbe chiedere al procuratore capo di Cosenza perché ha lasciato, nonostante le denunce, che gli eventi si svolgessero in quella piazza priva della certificazione di collaudo. Perché, letta la notizia di reato, la procura non è intervenuta? Eppure si trattava di cosa seria, come dice il Gip che ha firmato il sequestro: la piazza non era sicura e a rischio crollo, e tuttavia, il procuratore ha lasciato che la gente si raccogliesse in massa sulla stessa, consapevole del rischio.

Ecco, questo mette in evidenza, senza ombra di dubbio, la sudditanza della procura ai voleri di Occhiuto. E il tutto è ampiamente provato e certificato dalle carte. Un assist perfetto a chi indaga sulla corruzione negli uffici giudiziari.

Comunque, al di là dei pm di Salerno che non chiederanno mai niente ad un pezzo da 90 come Spagnuolo – è troppo potente, nessuno lo può toccare – ci piacerebbe almeno per una volta che il procuratore spiegasse alla città, vista l’evidenza, il perché ha inteso mettere a rischio l’incolumità dei cittadini permettendo lo svolgimento delle manifestazioni musicali in quella piazza, ma soprattutto che spiegasse il perché, di fronte ad un rischio così grande, non ha fatto, come prevede il ruolo e dopo dettagliate denunce, il proprio dovere.