CROTONE – Eni Rewind deve avviare subito la bonifica e portare i rifiuti alla discarica della Sovreco Spa. E’ questa la disposizione del Commissario straordinario di governo per la bonifica del Sin di Crotone, Emilio Errigo, contenuta nell’ordinanza numero 1 del 3 aprile 2025. Si tratta di un provvedimento che fa il gioco dell’Eni e contrasta con le disposizioni regionali ed in particolare con il vincolo previsto nel Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) che vieta lo smaltimento dei rifiuti della bonifica dell’area industriale nelle discariche calabresi. L’ordinanza di Errigo, però, trova riscontro – secondo quanto si legge nel documento – nel decreto del Mase dell’agosto 2024 che secondo il commissario è valido nonostante ci sia un ricorso al Tar pendente. “Un atto necessario dopo 18 mesi di analisi, studio e confronti istituzionali per superare ogni ostacolo esistente alla bonifica” si legge in una nota a firma del commissario Errigo giunta alle redazioni dopo le 21.
Gli ordini del generale
Per questo ordina ad Eni di dare immediata esecuzione a quel decreto e “comunque immediato avvio ai lavori di bonifica di cui al POB 2 Stralcio, conferendo i rifiuti nella discarica di Sovreco S.p.A., sita in località Columbra (KR), mediante l’utilizzo dei depositi esistenti quali depositi temporanei, fatta salva l’eventuale individuazione di altre discariche idonee al di fuori della Regione Calabria”.
Errigo ha imposto ad Eni di avviare la bonifica e di portare i rifiuti nella discarica provata di Crotone pur tenendo conto dei ricorsi al Tar fatti da Regione, Comune e Provincia di Crotone contro il decreto del Ministero dell’ambiente che in un primo tempo aveva imposto alla Regione Calabria di rivedere il Paur per poi sospendere quella parte del documento del 1° agosto. Nell’ordinanza Errigo scrive di aver preso la decisione anche se Sovreco, dopo una prima disponibilità data ad Eni Rewind, aveva rifiutato di smaltire i rifiuti considerate le proteste a livello locale.
L’ordinanza di Errigo impone a Sovreco S.p.A. e a Salvaguardia Ambientale S.p.A. “di adempiere agli accordi intrapresi con Eni Rewind S.p.A. e, comunque, rispettivamente, a ricevere presso la discarica ubicata in Crotone, località Columbra i rifiuti che provengono dal S.I.N, nei limiti delle autorizzazioni e della capacità ricettiva e a procedere alla negoziazione svolgendo nell’interesse della comunità il servizio pubblico” di smaltimento in oggetto in oggetto, con espressa intimazione a non ostacolare la bonifica del S.I.N. di Crotone – Cassano e Cerchiara”.
Interesse pubblico
Il commissario ritiene che sia “prevalente l’interesse pubblico all’avvio dei lavori di cui al POB 2 Stralcio, progetto già definito nelle sue componenti, per il quale è stato già compiuto tutto l’iter procedimentale sino all’approvazione” e ribadisce la “sua competenza ad intervenire su atti che ostacolano e/o rallentano l’esecuzione delle operazioni di bonifica, ordinando la prosecuzione delle attività e l’avvio degli scavi, anche alla luce del richiamato pericolo di aggravamento del danno ambientale”. Errigo, generale della Finanza nominato dal governo Meloni come commissario straordinario del Sin di Crotone, ribadisce che l’imposizione di far smaltire i rifiuti nella discarica di Crotone è stata presa anche in considerazione del fatto che la gestione dei rifiuti della bonifica risponde al “principio, di derivazione comunitaria, di prossimità, (valido non solo per i rifiuti urbani) con cui si persegue lo scopo di ridurre il più possibile la movimentazione di rifiuti”. Inoltre evidenzia che “il conferimento all’estero presenta rilevanti criticità perché potrebbero essere sollevate eccezioni in ordine al rispetto dei principi di prossimità e autosufficienza”.
L’uso dell’esercito
Nel provvedimento il commissario Emilio Errigo ordina alla Regione Calabria di “avviare il procedimento per il riesame del Paur” secondo quanto disposto dal Mase il 2 agosto entro e non oltre dieci giorni dalla comunicazione dell’ordinanza. Il generale torna a sbandierare l’uso dell’esercito per far rispettare la sua ordinanza: “attesa l’urgenza e l’improcrastinabilità delle attività di bonifica, in caso di inerzia da parte degli enti competenti e della società incaricata, il Commissario Straordinario adotterà ogni atto necessario a superare gli ostacoli all’avvio dei lavori di bonifica, esercitando, se del caso, i poteri sostitutivi di cui all’art. 4-ter del D.L. n. 145 del 2013 e dell’articolo 20 del D.L. n. 185 del 2008, eventualmente avvalendosi dei reparti specializzati e qualificati dell’Esercito, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, così come previsto dal decreto di nomina”.
La discarica
L’ordinanza prevede il conferimento di una percentuale di rifiuti pericolosi a Crotone per evitare che la discarica non abbia più la capacità ricettiva. “Attualmente – scrive il commissario Errigo nell’ordinanza – la discarica di Sovreco, sita in Calabria, è l’unica in Italia a disporre della capienza e di tutte le autorizzazioni necessarie per ricevere i rifiuti del POB Fase 2 Stralcio (privi di Tenorm/o amianto), nel rispetto delle autorizzazioni concernenti la discarica caratteristiche quali-quantitative dei rifiuti conferibili, nonché del piano regionale di gestione dei rifiuti attualmente vigenti; La stessa discarica ha le caratteristiche tecniche idonee ad ottenere l’autorizzazione necessaria per ricevere la tipologia di rifiuti contenenti TENORM e/o amianto riscontrati in parte del POB Fase 2; la capienza della predetta discarica potrebbe essere nelle more saturata, anche da rifiuti provenienti da fuori Regione”.
Basta ritardi
Secondo quanto si legge nel comunicato dell’Ufficio del commissario, “il territorio crotonese è stato ed è esposto a un grave rischio ambientale e sanitario in danno della salute pubblica dei cittadini e altri rischi e pericoli ambientali. In forza di questa ordinanza i soggetti obbligati devono ora procedere senza ulteriori ritardi all’attuazione di tutte le misure necessarie alla bonifica, alla messa in sicurezza e al risanamento ambientale delle aree inquinate. L’Ordinanza n. 1/2025 è un provvedimento tecnico e giuridico adottato nella piena osservanza della normativa vigente per tutelare l’ambiente e la salute pubblica. Dopo un anno e mezzo di studio e confronto, il Commissario Errigo ha ritenuto doveroso intervenire con un atto chiaro, autoritativo vincolante per ordinare ai responsabili dell’inquinamento di farsi carico delle loro singole responsabilità”. Fonte: il Crotonese