Diamante. Liserre chiede la revoca della cittadinanza al Generale corrotto. E il “picchiatore” presidente rischia già la poltrona

Al primo consiglio comunale di Diamante celebrato una settimana fa ecco subito due sorprese. La prima è che il “mazzolatore” Mariano Casella, non più protetto da Don Magorno suo ex cognato, è stato eletto presidente del Consiglio, e le opposizioni senza farne il nome hanno subito chiesto alla segretaria di chiedere alla Procura di Paola se su tutti i consiglieri comunali pendessero delle inchieste giudiziarie.

Non essendo più protetto da Don Magorno potrebbe essere stato avviato un fascicolo sullo sconcertante episodio avvenuto tre anni fa davanti la Conad allorchè un elettricista aveva chiesto ai padroni di essere pagato e per tutta risposta è stato preso a mazzate sia dal padre Biagio che dal figlio Mariano. Tutto ripreso dalle telecamere, ma come ben vediamo dai rapporti che Don Magorno aveva con procure, Gratteri, e generali dell’arma grazie al suo incarico nel Copasir (leggi servizi segreti) era facile che venisse occultato qualche procedimento che a lui non conveniva. Ma adesso le cose sono cambiate: Don Magorno non sta più con la Casella e Mariano non è più suo cognato, ergo tutto è possibile… 

La seconda sorpresa è stata la defezione dalla maggioranza dell’avvocato Liserre che ha costituito un gruppo chiamato Alternativa democratica. L’avvocato Liserre – lo si è capito nei comizi – non le manda a dire a nessuno, è nel suo carattere passionale, ha quindi subito presentato un‘interrogazione consiliare chiedendo la revoca della cittadinanza onoraria a quel delinquente del generale Oreste Liporace, insignito di tale carica meno di un anno fa dal duo Don Magorno-Pino Pascale. Così scrive l’avv. Liserre: INTERPELLANZA EX ART.45 DEL REGOLAMENTO COMUNALE CIRCA LA POSSIBILITÀ DI REVOCA DELLA CITTADINANZA ONORARIA CONFERITA AL GENERALE LIPORACE, SOTTOPOSTO ALLA MISURA CAUTELARE DEGLI ARRESTI DOMICILIARI PER GRAVI FATTI DI CORRUZIONE ED ALTRO. L’avvocato fa riferimento – appunto – ad un articolo di legge del regolamento comunale in base al quale – e ci mancherebbe pure… – per indegnità può essere revocata la cittadinanza ricevuta. E quanto a indegnità il generale Liporace, oggi sui giornali di tutta Italia, ne ha da vendere checché ne dicano Don Magorno e Pino Pascale…

Certo, per la nuova maggioranza sarebbe un bel segnale da dare alla cittadinanza ed anche una svolta contro la politica di cittadinanze dettata da Don Magorno a suo piacere e compiacimento. Ci vogliamo illudere che qualche Procura della Calabria apra gli occhi sui collegamenti e sulle amicizie di Don Magorno fatte di personaggi non solo come questo generale, ma anche di soggetti del mondo delle cosche riprendendo un vecchio fascicolo aperto e subito chiuso sui suoi rapporti con la cosca di Muto di Cetraro con la quale si vantava in una registrazione telefonica di avere solide amicizie… Speriamo che non sia sparita…