Felicitazioni per Assange libero ma ci sono ancora tanti altri innocenti da liberare

FELICITAZIONI PER JULIAN ASSANGE: LIBERO, IN AUSTRALIA !
 
Dobbiamo esultare per le molteplici battaglie vinte: per abolire la pena di morte, per la liberazione dal carcere, per la garanzia dei diritti universali.
Per ultimo Julian Assange. Prima di lui, Ilaria Salis e Mimmo Lucano.
 
Certo, ancora, con sentenze-condanne-carceri speciali rimangono prigionieri decine di migliaia di sovversivi e libertari. Per Tutte/i: da noi Alfredo Cospito ed altri ancora; negli Usa, Mumia Abu Jamal e Leonard Peltier, in attesa di risposta all’ultima richiesta di libertà; in Turchia, Abdullah Ocalan, in spietato isolamento dopo 25 anni di prigionia; in Israele, Marwan Barghuthi e Ahmad Sa adat da 20 anni nei lager sionisti; e ancora, gli oppositori ai regimi, russo, cinese, egiziano, birmano, …. i saharaui, i mapuche,….E innumerevoli altri per cui continuiamo a mobilitarci con frequenza.
Dalle carceri nostrane, ci sono da liberare al più presto: i 3 giovani palestinesi Ali, Anan, Mansour e l’attivista curdo Heval Talip, coinvolti in teoremi giudiziari gestiti in nome della “ragion di Stato”; gli impenitenti Luigi Spera e Nicoletta Dosio, sostenitori di battaglie giuste “contro la guerra e il Tav”.
Muoversi, mobilitarsi per la liberazione, rafforza la fratellanza e l’autostima, “avvicina la società senza galere, istituzioni totali e padroni”.
 
ps –  ho dimenticato di inserire l’Iran tra i regimi coercitivi. E le donne iraniane Marjan Jamali e Maysoon Majidi, detenute in Italia in quanto accusate proditoriamente di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, la prima, da pochi giorni agli arresti dominiliari dopo pesanti traversie, la seconda, tutt’ora nel carcere di Castrovillari ” per la cui liberazione si muovono in particolare le compagnerie calabresi e siciliane”.
Vincenzo Miliucci 
 
IN FUGA DALL’IRAN TROVANO IN ITALIA L’INFERNO

Marjan Jamali, in carcere da 7 mesi a Reggio Calabria con un’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina basata sulla testimonianza di chi ha tentato di stuprarla, è stata anche rinchiusa nel carcere psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto e riempita di calmanti: solo da pochi giorni ha ottenuto gli arresti domiciliari e si è potuta ricongiungere con il suo bambino

Maysoon Majidi, regista ed attivista che in Iran si batteva per i diritti umani, per questo perseguitata dal regime e costretta alla fuga,prima in Iraq,poi in Turchia e verso l’Italia: si trova ancora detenuta nel carcere di Castrovillari.  Maysoon, subito dopo lo sbarco in Calabria, il 31 dicembre 2023, veniva arrestata con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. .