I balilla della ducessa

I balilla della ducessa Meloni

L’inchiesta “Gioventù meloniana” prodotta da Fanpage e anticipata per ampi estratti durante la trasmissione Piazzapulita dello scorso 13 giugno sul canale televisivo La7 ha fatto piena luce sul carattere fascista di Gioventù Nazionale – il movimento giovanile di Fratelli d’Italia fondato con questo nome nel 2014, che trae le sue radici da Azione Giovani (1996-2009) di cui la Meloni fu presidente dal 2004 al 2009 – i cui militanti sono stati ripetutamente esaltati nel tempo da Giorgia Meloni che all’ultima edizione di Atreju, la festa del movimento tenutasi lo scorso dicembre ha affermato: “lo voglio dire con il cuore, mi rende immensamente orgogliosa vedere che Atreju quest’anno è molto più bella di tutte le edizioni precedenti, di quelle di cui ero stata così fiera di organizzare. Mi rende orgogliosa che mentre io ero altrove qualcuno si è impegnato a far crescere questa storia infinita”.
La Meloni, quindi – a scanso di equivoci, se ancora qualcuno li dovesse invocare – il movimento giovanile del suo partito lo conosce perfettamente, ed è perfettamente a conoscenza di tutte le nefandezze che avvengono al suo interno delle quali lei stessa, in prima persona, è responsabile, essendo stata a suo tempo la responsabile nazionale di Azione Giovani, movimento giovanile dell’allora Alleanza Nazionale, e avendo quindi contribuito in modo determinante a caratterizzarne l’immonda linea politica.

L’inchiesta di Fanpage si è sviluppata con l’infiltrazione di una giovane giornalista pressoché sconosciuta nel mondo della destra di Roma, fingendo di avere ideali reazionari con nostalgie fascistoidi e di provenire da un’altra parte d’Italia per non destare sospetti.
Nell’arco di parecchi mesi la giornalista iniziò a frequentare già all’inizio del 2023, documentando il tutto con microtelecamera nascosta, gli eventi di Nazione Futura, il centro studi dei conservatori fondato dal giovane romagnolo Francesco Giubilei, editore ed ex consigliere del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, fingendo un particolare entusiasmo per i temi cari ai conservatori ed entrando in contatto con numerosi militanti di Gioventù Nazionale, in gran parte giovani universitari che si definiscono in pubblico conservatori moderati ma che in privato si smascherano come nazifascisti.

Grazie all’attività svolta in Nazione Futura, la giornalista ha potuto partecipare, documentando il tutto con telecamera nascosta, a eventi importanti di Fratelli d’Italia, come Atreju 2023, la manifestazione annuale di Gioventù Nazionale che si svolse lo scorso dicembre a Casale Monferrato, a conclusione della quale Giorgia Meloni così ringraziava i giovani del suo partito: “questa è la cosa che ci invidia moltissima gente, che ci sono giovani che ancora credono nella politica, nella militanza, è raro, è prezioso ”.
Il pregio del rapporto giornalistico non è comunque la documentzione degli eventi pubblici ma quella relativa alle opinioni dei giovani militanti espresse privatamente e ciò che accade in riunioni riservate esclusivamente a militanti.

Ad Atreju la giornalista ha incontrato due dirigenti di Gioventù Nazionale, Piermarco Silvestroni e Andrea Piepoli, che la inseriscono nel gruppo romano dove c’è la giovane militante Flaminia Pace.
Quest’ultima nel 2021, dopo la pubblicazione dell’inchiesta di Fanpage sulla lobby nera e l’assalto alla Cgil da parte di Forza Nuova, aveva affermato a nome della sua sezione romana: “non posso accettare di essere additata, sbeffeggiata e umiliata continuamente da testate giornalistiche, programmi televisivi e intellettuali, di essere una pericolosa nostalgica del fascismo, solo perché sono parte di un Partito politico, solo perché sono una patriota e solo perché credo in valori diversi da quelli raccontati ogni giorno dal mainstream”.

Quando però parla ai militanti del suo circolo Casa Italia e anche quando parla con la giornalista sotto copertura Flaminia Pace – e il tutto è documentato da microtelecamera e microfono – esalta la figura di Benito Mussolini gridando in suo onore “tre volte Duce” e “boia chi molla ”, sostiene la validità del razzismo biologico definendo sprezzantemente “negri ” i neri africani e parla con compiacimento dei rapporti intrattenuti da suo padre con i terroristi neofascisti Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, riconosciuti dalla giustizia italiana come i responsabili materiali della strage di Bologna.

Se pertanto in pubblico Flaminia Pace vorrebbe apparire quantomeno lontana dal nazifascismo per avvicinare giovani moderati da attrarre al suo movimento e rassicurare elettori moderati alle prossime elezioni, in privato si rivela fascista, un trucchetto simile a quello di Hitler che per attrarre o quantomeno per non spaventare i lavoratori tedeschi aveva definito pubblicamente il suo partito “socialista” oltre che “nazionale”, e si sa come è andata a finire.

La fascista Flaminia Pace ha anche le idee chiare su come finanziare il circolo romano che presiede: “dal prossimo anno – ha detto la Pace a favore di telecamera e microfono – avremo un altro tipo di entrata che ci deriverà dal servizio civile, i soldi vengono dallo Stato, a ogni ragazzo per fare questo volontariato vengono dati 500 euro al mese. Che dobbiamo fare però per fare servizio civile? Nulla. Dei 500 euro si gradisce una buona offerta”.

La giornalista sotto copertura era presente a un altro evento romano di Gioventù Nazionale, stavolta al circolo Pinciano dove ha documentato altrettante oscenità di stampo nazifascista e dove era presente il capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia, Arianna Meloni la quale, ben consapevole – come del resto sua sorella – delle nefandezze fasciste compiute da tale gioventù nera, ha affermato: “grazie a tutti i nostri militanti, a tutti i nostri ragazzi. Noi siamo questo, questa sede è l’esempio di quello che è il nostro partito”.

La giornalista poi, nei molti mesi nei quali è rimasta a contatto con questa realtà giovanile di estrema destra, ha potuto documentare come i nuovi arrivati vengono da subito indottrinati dai responsabili del circolo Casa Italia: discorsi caratterizzati da minimizzazione e banalizzazione dell’olocausto nazifascista che ha provocato milioni di morti tra ebrei, comunisti, slavi e minoranze, rivalutazione di figure storiche criminali quali quelle di Mussolini, di Hitler e di Franco con parallelismo storico attuale tra i movimenti di estrema destra di Italia, Germania e Spagna, giustificazione dell’aggressione fascista all’Etiopia considerata Paese di esseri inferiori, timori di sostituzione etnica nel mondo attuale, e non manca certo la musica, con qualcuno di questi nuovi balilla che ignominiosamente fischietta strofe di Faccetta nera, di Giovinezza o dell’inno nazionalsocialista Das Horst-Wessel-Lied.

Poi c’è l’impostazione militarista, tanto che Flaminia Pace detta quelli che lei stessa definisce “ordini” ai balilla del ventunesimo secolo: “saremo inquadrati in cinque file da cinque, si parte in posizione di riposo, quella militare, quando vedrete che io faccio questo movimento ci si pone sull’attenti e si porta la mano sul cuore, con il pugno chiuso ”. Insomma Gioventù Nazionale viene plasmata come un vero e proprio apparato paramilitare di stampo eversivo, perché proprio questo è accaduto un secolo fa con il fenomeno dello squadrismo, un fenomeno durato ben oltre la presa di potere di Mussolini con la formazione della milizia volontaria per la sicurezza nazionale, dichiarata organizzazione criminale e sciolta solo alla caduta del fascismo.

La giornalista, sempre sotto copertura e con completa documentazione di quanto da lei udito e visto, ha anche visitato la sezione romana di Fratelli d’Italia di Colle Oppio partecipando – grazie a Patrizio Silvestroni, un dirigente di Gioventù Nazionale – a un evento esclusivamente riservato ai militanti, dove un servizio d’ordine interno vigilava affinché nessuno facesse foto, video o registrazioni, ma la giornalista aveva ovviamente la microtelecamera con microfono.

Dentro la sede è andato in scena un concerto del gruppo musicale nazifascista Aurora, formata da ex militanti di Azione Giovani e uno dei gruppi musicali di riferimento del rock identitario, la musica di estrema destra i cui testi inneggiano espressamente al fascismo, al nazismo, al franchismo e ai loro abominevoli simboli, senza disdegnare alcuni simboli orientali in omaggio al nazionalismo giapponese alleato delle dittature nazifasciste europee.
In un’altra occasione gli Aurora si sono esibiti al circolo romano Casa Italia, dove i deputati Marco Perissa e Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia – questo documenta la telecamera della giornalista – dopo aver presentato l’evento hanno fatto il saluto romano.

La giornalista ha anche partecipato a un campo comunitario, un raduno di tre giorni presso Rieti dove le nuove leve di Gioventù Nazionale la sera, attorno a un falò, hanno cantato inni fascisti e nazisti definendosi “fascisti”, “camicie nere”, “camerati di Mussolini” e gridato “duce” e il motto nazionalsocialista di Hitler “sieg heil!”.

È stata anche documentata la presenza, a una delle riunioni del circolo Casa Italia, della senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli, ebrea e figlia dello scampato all’olocausto nazifascista Alberto Mieli, che non ha battuto ciglio di fronte alle oscene manifestazioni verbali e simboliche di stampo nazifascista che è impossibile le siano sfuggite.
Forse neppure Fanpage, che pure alcuni anni fa aveva fatto una simile inchiesta sulla Lobby nera, si aspettava che la base giovanile di quel partito fosse chiaramente fascista, come lo è anche la sua classe dirigente, un fascismo che viene minimizzato o nascosto per puro calcolo, ma che è ben presente non soltanto nelle parole estemporanee di qualche sparuto militante o in qualche sporadico simbolo, ma nell’azione politica concreta dell’attuale governo.
26 giugno 2024
(Articolo de “Il Bolscevico”, organo del PMLI, n. 26/2024)