“La politica e i portatori di speranza: forza Flavio Stasi e Mimmo Lucano”

dalla pagina FB di Manolo Lupo

Voglio fare pure io un post dove si parla di politica, ne leggo tanti, sono leggermente ma sanamente “invidioso” .
Ho sentito spesso, in questa campagna elettorale (non solo a Montalto Uffugo) parlare dello spopolamento dei paesi e dei vari borghi. Ho sentito, altresì, anche le “proposte” risolutive date nei vari comizi dai candidati alla carica di consigliere e di sindaco. Dalla sempre utilizzata soluzione case a 1 euro (che spesso non sono mai davvero 1 euro), all’aumento dei servizi di collegamento viario e di trasporto, alla possibilità di produrre più eventi culturali. Esperimenti già testati ma miseramente falliti in tutta la nazione perché non risolutivi sul lungo periodo. Provo a fare un ragionamento con qualche dato concreto. La popolazione residente è in decrescita: da 59 milioni al 1° gennaio 2022 a 58,1 mln nel 2030, a 54,4 mln nel 2050 fino a 45,8 mln nel 2080 (proiezione Istat). Sarà facile capire che le aree maggiormente impattate da questo fenomeno sono le aree interne e periferiche.

Come sarà facile capire che non potranno mai essere ripopolate dagli attuali residenti, la denatalità prosegue, nel 2023 meno di 400.000 bambini venuti al mondo, un minimo storico che fa paura. Una soluzione valida è legata, a mio parere, all’accoglienza dei migranti che possono diventare residenti stabili in un intreccio positivo di culture diverse che si abbracciano e si scambiano. Soluzione che la destra (ma anche molta “sinistra”) in tutto il suo perimetro di azione rifiuta o sostiene con una certa allergia sul tema. Sicuramente, elemento fondamentale è quello, per dirlo alla Vito Teti, della “restanza”, chi resta deve per forza di cose ripensare il modo di abitare i luoghi, chi si propone come amministratore dovrà avere la capacità di analizzare e interrogarsi anche su questo.

Non basta essere giovani, non credo nella retorica del “nuovo che avanza” e vedo con orrore la sua banalizzazione spettacolare, naturalmente spero non vinca l’estrema riduzione della politica rappresentata dagli eredi del Cavaliere e dai loro metodi artificiali che restituiscono una realtà bugiarda e la sostituiscono ai bisogni delle persone. Ancora cerco di capire come ci si può proporre al fianco di chi di dice di aver accertato il debito della sanità calabrese per poi invece capire che il dato non è completo (vedi contenzioso ASP Reggio Calabria), con chi acquista ambulanze di seconda mano rendendoci subalterni a chi le vende, con chi perde tempo per costruire il nuovo ospedale, con chi marciava insieme a Peppe Scopelliti quando si chiudevano gli ospedali.

Inoltre, salvo qualche piccola eccezione sincera, non ho visto affrontare il tema delle disabilità con l’attenzione giusta, anzi spesso, la parola inclusione è entrata nel tritacarne del politichese utilizzando i disabili contro qualcuno. Cosi come nessuno ha chiaramente detto se il green deal è un provvedimento giusto da applicare, anche qua il silenzio del meglio morire con la pancia piena ha prevalso. Vicino a noi, la questione elettrodotto è stata citata dal sottoscritto e da pochi intimi, una vertenza che non ha bacino elettorale non fa gola.

Chiudo dicendo che chi mi conosce, sa che ho sempre cercato di perseguire politiche realistiche, pur con tutto il carico di radicalità, ma mi rendo conto che è troppo arduo essere individualmente dei portatori di speranza: troppe le attese che ci si sente addosso, troppe le inadempienze e le delusioni che inevitabilmente si accumulano, troppe le invidie e le gelosie di cui si diventa oggetto.

Auguro con tutto il cuore a Flavio Stasi di continuare a essere il sindaco di Corigliano-Rossano, ne ha bisogno tutta la Calabria. Al mio grande amico Michele Yiannis Cosentino di essere eletto al consiglio comunale di Montalto Uffugo, cosi come auguro di essere eletti in Europa a Pasquale Tridico e Valentina Palmisano, Mimmo Lucano, Maria Pia Funaro e Ilaria Salis e Sandro Ruotolo.