La storia si ripete. “Caro Nicola ti scrivo… Lassa sta’ u Cusenza!”

A Cosenza tutta la tifoseria è sull’orlo di una crisi di nervi. I Lupi sono ultimi in classifica e con un piede in Serie C e l’attenzione generale è concentrata proprio sul futuro, che potrebbe essere anche in Serie D se – come in molti pensano – non sarà conveniente per nessuno rilevare una società, quella di Gargamella, gravata di debiti fino all’osso e soprattutto inserita in un cartello di squallide imprese che speculano sui rifiuti e inquinano tutta la Calabria. La successione al nemico giurato dei Puffi in sostanza è già iniziata e a fronteggiarsi apertamente ormai sono due fazioni: quella che vuole che il Cosenza passi al famigerato fondo arabo (che poi altro non è che un modo per nascondere faccendieri cosentini ben noti) e quella che vorrebbe pilotare al vertice un’altra cordata di faccendieri cosentini guidata dal figlio di un signore che è noto come “lo strozzino”. Il nome lo sanno tutti ma anche noi, in questa sede, facciamo finta di niente. Anzi, ci appelliamo al “patto di riservatezza” che è sempre un’ottima scusa per non fare nomi e cognomi. 

Qualche giorno fa l’associazione Cosenza nel Cuore ha diffuso una nota nella quale tra l’altro si leggeva: “… In data 18 gennaio scorso, Guarascio ha ricevuto dei documenti importanti da sottoscrivere, per l’avanzamento deciso della trattativa col fondo arabo. Ci giunge voce che a Palazzo dei Bruzi, da parte di qualcuno molto importante, si è imposto un rallentamento sulla trattativa con il fondo arabo, pare con la frase “rallentiamo con questi arabi, teniamoli da parte“!!!”… Beh, davanti a questa “denuncia”, appare chiarissimo chi è il “qualcuno molto importante” che si starebbe opponendo ai cosentini travestiti da arabi. Noi non stiamo né con gli arabi e né con gli strozzini ma sappiamo bene che lo sponsor della seconda fazione – e qui non c’è bisogno del “patto di riservatezza” – altri non è che… Nicola Adamo ovvero il sindaco reale della città, che guida come un burattino quello che indossa la fascia: Franz Caruso l’incappucciato. E siccome Nicola Adamo ha già creato moltissimi danni alla passione sportiva dei cosentini, oggi abbiamo deciso di ricordare quelle vicende attraverso un vecchio articolo risalente al 2006 quando il Cosenza si dibatteva in mano a soggetti come Intrieri e Nucaro (scusate le parole), che erano amici e sodali del famigerato Capu i liuni. Buona lettura e… buon divertimento!

Caro Nicola ti scrivo… Lassa sta’ u Cusenza

di Dino Grazioso

Fonte: Tam Tam e segnali di fumo 11-2-2006 (https://archive.org/details/tam-tam-e-segnali-di-fumo-112/page/n1/mode/2up)

“Io ho il merito di avere garantito una squadra ed un titolo a Cosenza”, questa frase risuona nella mia testa con un’eco inquietante. Una miriade di immagini riaffiorano nella mia mente, momenti difficili affrontati con determinazione, bei ricordi, momenti da brivido ma anche strane situazioni che a riviverle disturbano la mia digestione. Le parole di Nicola Adamo sentite in televisione mi hanno toccato veramente lo stomaco.
L’On. Nicola Adamo l’ho visto da vicino, per la prima volta, in occasione dell’occupazione simbolica della federazione dei Ds, quando da partito al governo, bombardavano in Kosovo. Devo dire che non è stata una cosa piacevole: addirittura da segretario del partito, ci denunciò per l’occupazione.

Decisamente più buffa invece è stata l’occasione in cui l’ho conosciuto nel 2003. Ero stato chiamato come grafico dell’amministrazione, nella stanza del sindaco Eva Catizone, per realizzare un manifesto (non mi ricordo su cosa).
“Dietro quella torta (anche se materialmente in quel momento lavoravo) c’ero pure io” fu la prima cosa che mi venne da dirgli, dopo le rituali presentazioni. Lui imbarazzato disse che ero simpatico (forse lo pensava sul serio?)… mah.
Se è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare, è vero che il “buon” Nicola è stato uno dei protagonisti della nascita dell’AS Cosenza Football Club, ma bisogna chiarire qualcosa.

Ripercorriamo in sommi capi la storia, evitando di entrare nella inutile querelle del 1914 e cercando di non dare mie considerazioni, ma solo fatti, storia.
Il 5 agosto 2003, nasce davanti al notaio, la “Società Sportiva Dilettantistica a R.L. Cosenza Football Club” tra Eva Catizone e Vincenzo Gallo, con l’obiettivo di assicurare alla città una nuova squadra di calcio. Erano giorni estenuanti, vissuti per quasi 24 ore sveglio. Ho passato più tempo con Eva Catizone, Francesco Sesso, Maria Carusi, Giuseppe Leporace, Vittorio Cavalcanti, che con Antonella. Altro che politici, loro tutti sì, che c’hanno creduto, e tanto lavoro e tanta passione hanno dato a questa esperienza. C’era anche Nicola Adamo, l’unico politico (per un giorno si è visto anche Antonio Acri), che attaccato al suo cellulare in continuazione, dava notizie sulle soluzioni che Abete, amico di partito, dalla FIGC propinava.

Avendo fatto tesoro della mancata iscrizione in serie C1 del 1914, giorno 8 agosto viene formalizzata a Catanzaro l’iscrizione al Campionato di Eccellenza.
Eravamo quindi sicuri di avere una collocazione in un campionato, ma Nicola continuava a parlare al telefonino… Arriva così la proposta-ricatto da parte della FIGC, “il Dott. Di Dieco” dicono, “ha intenzione di lasciare il Castrovillari ma nessuno lo vuole acquisire”.
“Siamo costretti a far cedere il titolo a Termoli, anche se formalmente il presidente del Castrovillari è la figliola Kelly, il Dott. Di Dieco è revisore dei conti della LND, e non è consentito essere proprietario di una squadra di calcio. La federazione ha bisogno di dare un nuovo volto al governo del calcio. Il Castrovillari, cedendo il suo
titolo a Termoli, potrà essere solo inserito in III categoria, invece se acquisite il titolo sportivo voi a Cosenza, consentiremo al Castrovillari di iscriversi come squadra dispari, al campionato di Promozione Calabrese”

La situazione è imbarazzante; la gente, sotto il palazzo comunale, chiede al sindaco di avere di più e Nicola ha pronta la soluzione. Dalla FIGC fanno sapere che a titolo di rimborso spese il Dott. Di Dieco chiede trecentomila euro per garantire a Cosenza il Campionato di Serie D. Ma chi li ha? Nessuno, ma Nicola ha la soluzione nero su bianco,”cinquecentomila la Regione, trecentomila la Provincia e gli sponsor mi impegno io a trovarli”, disse, parlava di euro come se fossero lire, “il Comune investe sui servizi, e poi tutto andrà bene, e ci saranno gli incassi. Dai Sindaco, impegnati con Di Dieco, la città ti sarà grata per aver garantito la serie D, e anche a Castrovillari capiranno”.
Inizia così l’oscura scalata di Nicola Adamo nel Cosenza.

Eva Catizone (giustamente) firmò personalmente con sue garanzie l’accordo economico con Di Dieco e così entrammo a far parte, con il nostro nome e cognome, della “Unione Sportiva Castrovillari”, subito rinominata “AS Cosenza Football Club”.
Nicola non c’era e quando c’era parlava al telefonino…
La FIGC si era così “smollata” un problema, però Eva Catizone ieri e Nuccio Intrieri oggi se lo sono accollati. Ma Nicola parlava al telefonino…

Fu così che dal cilindro, forse sotto spinta di Abete, spunta la figura di Massimo Mauro, ma è ovviamente Nicola a portarlo, è un suo ex compagno di partito (pensate che hanno il coraggio di usare questa parola) che oggi è un militante del partito della GEA. È difficile rassegnarmi a credere che proprio costui gestirà tecnicamente tramite la figura del povero Marcello Pitino la squadra della mia città, ma quando incontrai Mauro e sentii dire di un sacco di interessamenti da parte della GEA, anche io ho pensato che ci putiamu sbunnà.
Così non è stato, e penso sia inutile sottolineare che dalla Provincia di Cosenza non arrivò un euro, mentre dalla regione Calabria nel 2005 sono arrivati, all’attuale società, solo cinquantamila euro. L’unico sponsor degno di un investimento, è stato “Malizia Group”, centomila euro contrattati direttamente da Eva Catizone e Rosario Caccuri e anche l’Ing. Manna del Metropolis senza nulla in cambio versò al Cosenza cinquantamila euro.
E Nicola parlava al telefonino… così nonostante il parere contrario di Massimo Mauro, di tutti i componenti dell’Associazione e in seguito l’inevitabile incazzatura della tifoseria tutta, Nicola riuscì a convincere il sindaco che Gregorio Mauro sarebbe potuto essere l’allenatore del Cosenza.
Alla fine, pure la tifoseria ha sopportato questa anomalia.

È corretto ricordare che giorni prima Marulla aveva chiaramente manifestato al sindaco di non sentirsela di allenare la prima squadra e preferiva curare il settore giovanile. Quindi Gregorio Mauro (povera bestia) sarà il nuovo allenatore del nuovo Cosenza e Nicola così in qualche modo riuscì a contribuire alla rinascita del calcio in città. Se ricordate bene però, non appariva tanto, diceva che era “pericoloso, che avrebbero potuto strumentalizzare tutto e che preferiva rimanere nell’ombra” , anche se tutta la città sapeva che si era messo in condizioni di manovrare bene questa situazione con piena fiducia del sindaco e, diciamolo, un po’ di tutti.

Intrieri ai tempi del Cosenza Calcio con Eva Catizone allora sindaco

Comunque il campionato cominciò, 1686 abbonamenti furono sottoscritti, e dopo la prima partita abbiamo pagato i primi centomila euro, come acconto per il titolo sportivo, oggi interamente pagato da Nuccio Intrieri in prima persona.
Poi, dopo la cessione, Nicola sembrava sparito.

In tutto questo tempo muto e soprattutto sordo, sordo anche agli appelli dell’altro compagno di partito e nostro stimato presidente Nuccio Intrieri. Per non parlare del partito dei Ds, degnamente rappresentato in giunta municipale dall’assessore con delega ai Lavori Pubblici e anche allo Sport, che per nulla ha contribuito a garantire alcuni accordi presi da Intrieri con il sindaco, nè si è preoccupato di assolvere agli adempimenti di legge per garantire agibilità allo stadio, quest’ultima ottenuta proprio dopo le dimissioni dell’assessore Ds.
Ma quelle parole di Nicola Adamo sentite in TV continuano a rimbombare nella mia mente confusa, ma io dovrei ringraziare proprio te? Ma guarda tu, cchi faccia tosta, tutti i pulici ténanu a tussi…

Sono tre anni che il Cosenza a stento riesce a mantenersi, appelli dopo appelli e niente, ci sono state addirittura le elezioni provinciali e quelle regionali, ma di questo partito e della politica in generale nemmeno l’ombra. La deduzione è spontanea, e sì, il Cosenza non era in condizioni di vincere, allora è inutile parlarne, anzi. Invece oggi al primo momento positivo (infatti non prendiamo gol da otto partite) il segretario regionale dei Ds annuncia spudoratamente ed in pole position, come partito, per le elezioni al Comune di Cosenza che “dobbiamo riportare il Cosenza in serie B”. Minchia. Addirittura oggi anche Fabio D’Ippolito riconosce meriti a Nicola Adamo, ma ieri quando le cose andavano male le responsabilità erano tutte di Eva Catizone, allora adesso permettetemi qualche considerazione.

Il segretario regionale dei Ds, Nicola Adamo, è anche il vicepresidente della giunta regionale e vi assicuro che personalmente mi sta anche simpatico, ma non politicamente. Alla regione Calabria di solito la redistribuzione delle risorse viene proporzionalmente divisa tra i cinque capoluoghi, proprio come è avvenuto nel settore cultura: a seconda della popolazione sono state deliberate le cifre… tranne ed eccezionalmente per Catanzaro che forse, per incentivare il teatro, ha avuto di più. Qualcuno quindi potrà dire: “…e sì, ma lì l’assessore è Principe. E secondo voi, se invece della cultura, fosse stato delegato allo Sport, siete sicuri che avrebbe sostenuto il Cosenza e non il Rende?” Invece, assessore allo Sport è Donnici.
“Quello che era postfascista, ma sta in una giunta di centrosinistra?”, mi disse un giorno Canaletta.
E quindi oggi mi chiedo se il suo problema non sia sostenere la squadra comunista di Intrieri. E allora?

Allora lasciamo stare i politici, fanno solo confusione e interessi personali, soprattutto di questi tempi, tempi bastardi di campagna elettorale, dove tutti sono disposti a cambiare pelle, pur di trovare una sistemazione di potere.
Una sola cosa possiamo chiedere a Nicola Adamo, ma come rappresentante dell’istituzione regione Calabria, non di certo come politicante dei Ds. Invece di fare proclami e promesse dai podi elettorali e dal balcone del tuo partito (per strada ti prendono a pomodori o sarebbe meglio dire a torte), e di prenderti meriti che non hai sul Cosenza FC, fatti promotore e firmatario di un impegno di spesa a favore dell’AS Cosenza Calcio Spa. Solo così darete, come istituzione, a Cosenza quello che gli è dovuto. La regione Calabria, ha sostenuto tutte le squadre delle città capoluogo, e si è fatta completamente in quattro per rattoppare i buchi della Reggina Calcio, ma al contrario del criterio usato per la Cultura, Cosenza non ha avuto nulla.
Dopo “a lupo a lupo” di lunedì, nella mia mente confusa ritornano le immagini di quei brutti cassonetti di legno rossi, esposti in città durante le elezioni regionali, dove c’era scritto sopra: “Caro Nicola ti scrivo…” e allora mi viene in mente di chiedere a Nicola, per favore: Nico’, lassa sta’ u Cusenza.

Fin qui il vecchio articolo del 2006. Il seguito lo conoscono tutti a Cosenza. Dopo Intrieri, Nicola Adamo ci propinò il famigerato Mauro Nucaro, quello delle pale eoliche per chi non lo ricordasse, e nel 2007 il Cosenza “nuovo”, quello di Nicola e di Eva, fallì e per riprendere il cammino il Cosenza si imbarcò in un’altra fallimentare avventura, quella del… Rende, che durò pochi anni e aprì la strada a Gargamella. Oggi, a quasi 20 anni di distanza, Nicola Adamo a quanto pare è tornato a “interessarsi” del Cosenza e noi, che non siamo fessi e non siamo nati ieri, gli ribadiamo l’appello: Nicò, lassa sta u Cusenza! E non certo perché “tifiamo” per gli arabi. Cosentini travestiti da arabi e strozzini cosentini non ci porteranno mai da nessuna parte, ma questo i veri tifosi del Cosenza lo sanno benissimo. Sempre a futura memoria.