“Numeri pazzeschi che devono assolutamente essere stravolti. Per farlo abbiamo l’urgente bisogno di un salario minimo. Adesso”. Conclude così il nuovo post sul suo blog, il garante e co-fondatore del M5S Beppe Grillo. Il nuovo intervento questa volta è a commento del Rapporto annuale Inps. “Pazzeschi”. Usa l’aggettivo che era il suo marchio di fabbrica nei monologhi tv degli anni ’80 e lo declina all’oggi, per tornare a battere su una battaglia storica del Movimento: “Abbiamo l’urgente bisogno di un salario minimo. Adesso”.
Le pensioni
Beppe Grillo ancora una volta commenta tramite un post un tema caro ai 5S: “Si è dimostrato che se i pensionati che vanno in pensione ora avessero avuto il corrispondente del salario minimo a 9 euro lordi quando lavoravano, avrebbero oggi una pensione più alta del 10%, e non sarebbero poveri. Invece ora nel nostro Paese il 40% dei pensionati è sotto 12 mila euro all’anno”. Eccoli i “numeri pazzeschi che devono assolutamente essere stravolti”.
Grillo si riferisce a “un esercizio di simulazione realizzato dall’Inps” che “ha ricostruito le contribuzioni accumulate dai pensionati nei primi 15 anni di carriera lavorativa dalle generazioni nate tra il 1965 e il 1980, alle quali si applica esclusivamente il sistema contributivo. Una parte di loro non è riuscita a guadagnare retribuzioni superiori a quello che equivarrebbe oggi ad un salario minimo di 9 euro lordi orari”.
Il rapporto annuale Inps 2022
Ed è “Un paese di lavoratori poveri. Ecco il rapporto annuale Inps 2022” il titolo del post che ripercorre appunto i capisaldi del XXI Rapporto annuale Inps presentato questa mattina a Montecitorio da Pasquale Tridico.