Lattarico e la differenziata, i dubbi della minoranza sugli affidamenti a Calabra Maceri

I consiglieri comunali di Lattarico del gruppo “Una Nuova Alba”, Angela Trotta e Giuseppe Raimondo, intendono portare a conoscenza dell’opinione pubblica e degli organi preposti (prefettura e carabinieri) ciò che accade fra le mura del Municipio di Lattarico.

Ci troviamo davanti ad un elevato tasso di ostruzionismo nell’atteggiamento istituzionale, corredato da un continuo mancato accesso agli atti d’ufficio.

Un po’ di regole: la normativa disciplinante la materia è contenuta nella legge n. 241/1990 così come modificata dalla legge n. 15/2005. Alla base del diritto all’accesso c’è proprio quel principio di “trasparenza dell’attività amministrativa” che in teoria dovrebbe regnare sovrano ogni qualvolta una istituzione compia azioni, produca atti o provvedimenti.

Tale norma trova fondamento anche nel testo costituzionale, negli articoli 97 e 98 nei quali viene sancito “il principio del buon andamento dei pubblici uffici”, ed ovviamente nello Statuto Comunale di Lattarico, che regolamenta “l’accesso agli atti” ed in particolare recita “i Consiglieri hanno il diritto di ottenere dal comune nonché dalle aziende, istituzioni o enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni utili all’espletamento del proprio mandato”.

Nella pratica, tutto ciò non accade. Prevale, purtroppo, il diniego. Anzi, diremmo il diritto arbitrario di qualcuno ad ostruire noi consiglieri di minoranza, creando barriere e facendo in modo che non si possa svolgere la funzione affidataci dagli elettori.

Sempre in teoria, peraltro, l’accesso agli atti sarebbe libero, ma qui non si ottengono le informazioni sperate nemmeno in presenza di richieste formali e lunghe, estenuanti, attese. La parte politica scarica il barile sui soggetti chiamati a collaborare con i consiglieri: i funzionari degli uffici, il segretario comunale ed i responsabili di settore… che evidentemente hanno una mole di lavoro tale da non poter rispondere a delle legittime richieste, oppure semplicemente sono omogenei ad un disegno pensato ad arte.

Tant’è che l’amministrazione, da un canto fa spallucce, dall’altro, nonostante i diversi mandati consecutivi, evita di mettere mano alla pianta organica del personale. E di problemi da affrontare ce ne sarebbero.

Ma andando con ordine vogliamo riferirci in questa occasione a due istanze riguardanti la raccolta differenziata, da noi prodotte rispettivamente in data 1° aprile 2015 (data vicina all’avvio del progetto) e 27 aprile 2016. E, per dovere di cronaca, onde evitare le solite sterili polemiche, ricordiamo di essere ben predisposti sul tema, da tempi non sospetti, vista l’importanza dello stesso.

Anche per quel che concerne l’aspetto economico e, quindi, le ricadute positive che tale servizio dovrebbe per le tasche dei cittadini, oltre che per l’ambiente. Ma il tema diventa “caldo” nel momento in cui non ci è data la possibilità di essere consapevolmente informati.

Notiamo solo come il servizio venga puntualmente affidato alla Calabra Maceri Spa, magari sempre per la stessa somma, nonostante il periodo di prova sia terminato e senza condizioni migliorative.

Come detto, ad oggi, non disponiamo dei documenti necessari e di conseguenza non ci è possibile dare risposte ai tanti cittadini che pure cominciano a nutrire qualche dubbio… ad esempio sul metodo utilizzato nell’affidamento stesso e sul risparmio che prima o poi troveranno in bolletta.

A tal punto, qualcuno, a livello sovracomunale, ci dica come si può svolgere il mandato di consigliere di minoranza in queste condizioni. Chi in dovere si attivi per porre rimedi e ristabilisca l’agire democratico, oppure verifichi direttamente quanto esposto e si prenda la responsabilità di dire che tutto va bene e che si può stare tranquilli. Nella speranza di non dover essere noi, in futuro, a pronunciare il classico “ve lo avevamo detto!”.

Angela Trotta

Giuseppe Raimondo