L’Italia perde la faccia. Profondo azzurro, ora che succede? Riflessioni in corso, non solo su Spalletti

L’Italia è fuori dagli Europei, eliminata agli ottavi dalla Svizzera, 2-0 con un gol per tempo: Freuler e Vargas. Gli azzurri sono stati dominati e mortificati dalla Svizzera. Domani si torna in patria (volo di ritorno alle 17,30 da Dortmund, primo scalo a Malpensa, poi a Roma) e gli Azzurri guarderanno gli altri giocare per la coppa dei campioni d’Europa che nel 2021 abbiamo alzato al cielo. Superato con difficoltà e fortuna il girone, Spalletti sperava che quella contro gli elvetici potesse essere la gara della svolta. E’ stata quella del tracollo. Dal punto di vista fisico, tattico e psicologico. Gli Azzurri non ci hanno capito niente, a cominciare dal c.t., sul cui futuro azzurro ora è lecito porsi delle domande. Il calcio propositivo che aveva in mente è rimasto… lì. Primo tempo imbarazzante, chiuso con 10 tiri a 1 a favore dei nostri avversari. Ripresa iniziata nel peggiore dei modi da una formazione priva di personalità e incapace di reagire. Nello stadio dove nel 2006 siamo diventati campioni del mondo, e dove speravamo di tornare per la finale del 14 luglio, Barella e compagni hanno mostrato a tutta Europa la pochezza della Nazionale.Fare ancora peggio di così era possibile, certo: bastava che il destro di Zaccagni con la Croazia non entrasse, e saremmo usciti già alla fase ai gironi. Ma in realtà cambia poco, perché andare agli ottavi per giocarseli in questo modo corrisponde a una figuraccia altrettanto colossale. L’Italia riprende il volo charter per tornare a casa e sarà un viaggio carico di amarezza per una squadra che ha fallito su tutta la linea. Il ricordo dell’Europeo vinto nel 2021 a Wembley con Roberto Mancini in panchina sembra lontano anni luce e Spalletti, pur al lavoro solo dallo scorso settembre, ha fallito in pieno.

Inutile nascondere che l’amara spedizione in Germania lascerà il segno. Nella squadra e non solo. Tra i convocati solo due (Darmian e Jorginho) sono over 30 e dunque se ci sarà un ricambio, non sarà per motivi anagrafici, ma causato dal rendimento in Germania. E’ indubbio che il regista dell’Arsenal abbia deluso parecchio, ma non è il solo. Scamacca, il nostro bomber “designato”, ha balbettato dopo due mesi da Superman con l’Atalanta, Chiesa ha ripetuto in azzurro le prestazioni deludenti nel 2023-24 a tinte bianconere, proprio come Di Lorenzo, a fondo sia con il Napoli sia con la Nazionale. Anche il gruppo interista campione d’Italia, a eccezione della prima sfida contro l’Albania, ha avuto più difficoltà del previsto. Si è salvato probabilmente solo Donnarumma: senza di lui e le sue parate sarebbe stato un Euro-calvario. E’ l’unico degli azzurri che ha dimostrato di avere una caratura internazionale, non a caso da anni indossa la maglia del Psg.

RIFLESSIONI — La tristissima eliminazione dall’Europeo apre giorni/settimane di riflessioni a tutti i livelli. Spalletti ha un contratto fino al 2026, dunque fino al Mondiale negli Usa, e uno stipendio da tre milioni di euro. Il presidente Gravina in conferenza stampa pochi giorni fa ha spiegato che un tecnico migliore di lui la scorsa estate non c’era e che bisogna continuare ad aver fiducia nel suo lavoro in vista del futuro. Possibile che succeda, ma non va dato per scontato. Anche perché pure la posizione di Gravina non è salda. Complici i risultati a Euro 2024 e le prossime elezioni del numero uno della Federcalcio che, per statuto del Coni, dovranno svolgersi entro marzo 2025. Dopo l’eliminazione nella fase a gironi del Mondiale del 2014, Prandelli rassegnò immediatamente le dimissioni; Ventura e Mancini, dopo i deludenti spareggi mondiali contro Svezia e Macedonia del Nord, no. Il primo fu esonerato qualche giorno dopo, mentre il Mancio ripartì prima di volare in Arabia Saudita la scorsa estate. Quale sarà il destino di Lucio, lo vedremo presto. Fonte: Gazzetta dello Sport