Longobucco. Il consiglio comunale e i due colonnelli

IL CONSIGLIO COMUNALE DI LONGOBUCCO E I DUE COLONNELLI

Da ore a Longobucco si discute della seduta dell’ultimo consiglio comunale, convocato stranamente alle 11:00 di mattina del 24 giugno scorso. Probabilmente, proprio ad evitare una partecipazione massiccia, ma inutilmente.
Da ore nella cittadina silana si discute di comunismo e fascismo, democrazia e partecipazione, riprese video e lancio di bottiglie.

Eppure, si trattava semplicemente del riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio, comunque problematici in ragione della gestione creativa delle finanze comunali da parte dell’assessore al ramo e degli uffici competenti. Ma nessuno si aspettava la gazzarra che poi si è scatenata.

All’origine delle polemiche l’intervento dell’assessore forzista Serafino Greco, da Mendicino, che a ogni piè sospinto non perde tempo ad incolpare i comunisti per ogni nefandezza del mondo, dell’Italia e di Longobucco in particolare, dalle guerre puniche ai nostri giorni.
Precisamente, nel corso del suo intervento, ha apostrofato un cittadino che tranquillamente assisteva alla discussione con le seguenti parole: «E stai zitto tu che è una vita che fai il compagneros… e l’avete portato a queste condizioni il paese. State zitti!»
Da qui le contestazioni: «Stai offendendo la dignità di tutti i Longobucchesi… Sei un fascista… Non sei degno di sedere in questo consesso».
E tanto altro: lancio di bottiglie e anche il vicesindaco Murrone impegnato nel ruolo, che più gli conviene, di addetto alle videoriprese.

A un certo punto intervengono i carabinieri per identificare i presenti, e anche gli assenti, con altre vivaci dispute e contrasti.
Da precisare che già nei mesi scorsi l’Assessore Greco ha avuto modo di polemizzare con la locale sezione del Pd e in molti ricordano le sue sferzanti parole all’indomani della vittoria elettorale del 2022 contro Piddini e alleati: «Finalmente anche a Longobucco è caduto il muro di Berlino».

Ma la cosa più grave è accaduta dopo.
Durante l’opportuna sospensione die lavori, la conferenza dei Capigruppo unitamente al Presidente del Consiglio comunale avevano deciso di rimandare i rimanenti punti all’ordine del giorno a ore più serene e tranquille. Inutilmente. Il vicesindaco Murrone, in assenza del sindaco Pirillo convalescente fuori regione, impone la sua volontà e interrompe qualsiasi discussione: «Si va avanti e basta». Decisone subito condivisa dall’assessore forzista Serafino Greco, da Mendicino.
E il Presidente del Consiglio Mario Parrilla con a fianco la segretaria comunale Barbara da Cariati «zitti e mosca», senza nessun riferimento a Putin. Per carità!
Alla faccia del bicarbonato di sodio, direbbe Totò. L’arbitrio dei due colonnelli prevale su tutto e su tutti, al di là della normativa corrente e dello Statuo: prevaricazioni continue.
Questa è la democrazia di Longobucco!
E auguri di pronta guarigione al sindaco Pirillo.