Mendicino. Luciani e Reda si alleano per fermare la malapolitica del dissesto

Forza Italia, e in particolare Robertino Occhiuto, rischiano la debacle nelle roccaforti gestite dai fidi colletti bianchi Carminuzzu Potestio (Mendicino e Corigliano-Rossano) e Antonino Daffinà (Vibo Valentia).

Soprattutto a Mendicino, residenza di Potestio, la sua “pupilla” Irma Bucarelli è in calo nei consensi e ormai lo dicono chiaramente anche i sondaggi: un tracollo inaspettato ma meritato. Una perdita di consensi inevitabile soprattutto per merito di “Mendicino Rinasce”, la lista di Luciano Luciani, outsider o “underdog” come si dice adesso in questa campagna elettorale, che alla fine ha ottenuto anche il sostegno della parte sana del Pd mendicinese e in particolare della sua esponente storica Francesca Reda, tenuta fuori dalla competizione elettorale da uno squallido accordo di potere tra la federazione provinciale del Pd e Potestio. Un’alleanza che piace ai cittadini mendicinesi stanchi ormai della strafottenza, degli imbrogli e della incapacità di Irma Bucarelli e di Angelo Greco.

I mendicinesi stanno decidendo di non premiare i responsabili del dissesto finanziario ma soprattutto hanno deciso di non farsi gestire in ogni caso da Carmine Potestio, il re dei faccendieri, massimo esperto nel riciclare i soldi della sanità mascherandosi dietro lo scudo dei mutilati e degli invalidi civili grazie ai soldi elargiti da Occhiuto nel suo ruolo di commissario della sanità.

Ma a Mendicino si sta preparando un “cappotto” mica male, una vera rivoluzione democratica che dimostra come sia veramente possibile alzare la testa contro la prepotenza e contro le infiltrazioni criminali nelle istituzioni. Se Mendicino riuscirà nell’impresa, rappresenterà, sulla scia di quanto sta accadendo anche a Corigliano-Rossano, un esempio da imitare per tutta la Calabria.