Omicidio Bergamini story. La drammatica intercettazione fra i tre testi e la scena del delitto: “C’era tanta gente”

Il breve rinvio della sentenza del processo per l’omicidio volontario pluriaggravato di Denis Bergamini (dalla fine di luglio al 1° ottobre con requisitoria, conclusioni e arringa a settembre) non ci impedisce affatto, anzi ci agevola nella necessaria, LUNGA e indispensabile opera di ricostruzione delle fasi salienti del processo. 

12 GENNAIO 2023 – 33^ UDIENZA

Il 26 settembre 2017 si ritrovano nella stessa stanza della procura a Castrovillari prima di essere interrogati tre testimoni e non sanno che la loro conversazione viene registrata. Sono le stesse persone che il 18 novembre 1989 percorrevano la strada statale 106 jonica nel tratto in cui pochi minuti prima perse la vita il calciatore del Cosenza Denis Bergamini. Il colloquio del camionista Francesco Forte e di una coppia di Taranto, Mario Panunzio e Giovanna Cornacchia, è stato fatto ascoltare nell’aula del Tribunale di Cosenza per la 33^ udienza del processo che vede Isabella Internò, ex fidanzata di Bergamini, accusata di omicidio volontario pluriaggravato. Di seguito, i passaggi più drammatici.

F.F.: che tra l’altro io poi quella sera …praticamente ero lì…non ricordo se ero il secondo o il terzo e ho visto la colonna ferma, sono sceso… e c’era lì… poi niente, c’era gente ma c’era tanta gente…

P.M.: … noi quando siamo arrivati era già successo sennò…

F.F.: c’era tanta gente eeee… ricordo così c’era gente…

F.F.: c’era quella macchina …ma hai visto quello….dopo tanti anni che devo dire c’era tanta gente …io non so se c’era lei ma ha visto una donna un uomo ….eeeehhh poi io me ne sono andato!! ho visto la gravità della cosa questi bloccano la strada e ioooo.., dovevo andare a Rimini… sono passato e me ne sono andato. La mattina dopo sui giornali l’ho letto che era un calciatore ecc. ecc.. sennò e mi trovo qui ….ho detto per anni ho visto in televisione… facevano……parlavano il caso ne parlavano…

P. M.: quando arrivammo noi era già successo il casino… c’era la ragazza del calciatore che si buttò vicino alla macchina… tutta disperata e il camionista, che poveraccio…

F.F.: L’ho fatto scendere io!!! Perché lui era rimasto fermo, terrorizzato… io sono arrivato, ho aperto lo sportello… ha detto: “non l’ho visto”, forse c’era veramente per terra! Lui è arrivato e non ha fatto in tempo a frenare… C’era questa ragazza dall’altra parte della strada con altre due persone, tant’è vero… sentivo piangere… ma è un vostro parente? Non mi hanno risposto… 

C.G.: Quando siamo arrivati noi stava fuori, al centro della strada che si disperava da tantissimo, poverino…

F.F.: L’ho fatto scendere io… ero uno dei primi che sono scappato dietro al camion…

P.M.: Vabbè, dietro al camion che aveva frenato ma ero dietro al camion io…

C.G.: Ma non proprio dietro dietro… era un bel po’… stava un po’ più giù che poi c’era la ragazza vicino alla strada…

P.M.: Che io poi ho preso la ragazza e siamo andati a chiamare il pronto soccorso…

F.F.: allora forse voi siete arrivati dopo! perché io già c’ero..
C.G.: Noi siamo arrivati dopo perché non ce n’erano camion…
C.G.: a volte ti trovi in mezzo a delle cose dove non…
P.M: poi dice che il cittadino si deve…. deve…dice..,.come dire…deve collaborare!! che deve collaborare!!!! che ci rimette pure!!! che fai…,ci rimetti pure!!!

F.F.: no! ma metti caso che quello che penso io… che lo vengono a sapere quelli che sono coinvolti… eh!! so che fine devi fare!! (termine in dialetto)
C.G.: guarda!