Piazza Fera, la vigna è finita: il Comune chiude il cantiere

Anche la pasionaria (ex?) di Mario Occhiuto, la tenace e caparbia Giulia Fresca, si è arresa.

La sua popolare rubrica “Sopralluogando”, che allietava le nostre giornate su Facebook e ci mostrava giorno per giorni i progressi dell’ecomostro di piazza Fera che il suo amico (ex?) Occhiuto ci ha propinato, ormai non solo non viene aggiornata ma è praticamente… finita.

Eh sì, perché ormai da qualche giorno il cantiere si presenta desolato e deserto perché i rubinetti di Palazzo dei Bruzi sono stati irrimediabilmente chiusi da quando si è insediato il commissario prefettizio Angelo Carbone.

E così Giulia Fresca, intuendo anche facili strumentalizzazioni, stamattina ha scritto la sua verità.

“… Desidero precisare che non intendo porre alla mercè di nessuno le mie considerazioni in merito ai lavori. Non ne ho mai fatta, nè intendo farne, una questione politica o peggio, di beghe tra contraltari. Da tecnico, conoscendo il progetto ed i tempi di realizzazione necessari, evidenzio un ritardo ingiustificato nel completamento dell’opera. Da parte degli operai arriva la conferma di essere ancora senza stipendio e di non avere alcuna notizia in merito al pagamento del SAL. La normativa italiana prescrive delle tempistiche precise …e delle responsabilità civili certe! Mi chiedo se Cosenza faccia parte dell’Italia o può andare in deroga su tutto!”.

Giulia Fresca scrive una serie di aspetti importanti. Sottolinea, e non potrebbe fare altrimenti, che l’ecomostro è maledettamente in ritardo, ricorda che il Comune non paga il SAL (Stato avanzamento lavori ovvero i soldi per continuare a lavorare) e se la prende, più o meno, con il destino cinico e baro.

Quello che non scrive la Fresca ve lo scriviamo noi.

Il commissario prefettizio si è fatto raccontare la vergognosa storia di questo appalto, irregolare e illegale in ogni sua parte, e ha deciso di non stanziare più neanche un euro per il suo completamento, facendo andare su tutte le furie il cazzaro di Occhiuto (che infatti fino a qualche giorno fa continuava a stazionare sul cantiere) e tutti i suoi amici corrotti.

L’imprenditore Barbieri, come da scontato copione, non ha aperto i cordoni della borsa e il cantiere adesso viene (finalmente!) lasciato al suo destino.

Un plauso al commissario, che ha evitato di rendersi complice di una vicenda sulla quale è evidente che sono puntate le attenzioni della DDA di Catanzaro dopo la scandalosa archiviazione decisa da una procura corrotta come quella di Cosenza.