Profondo azzurro. Spalletti parla troppo e nel Palazzo serve una riflessione corale

di Daniele Dallera

Fonte: Corriere della Sera

Disgusto e rabbia. Due sensazioni fastidiose che guastano una giornata, che rischia di essere memorabile. Ma in negativo. Una Nazionale così malmessa, che viene a casa fagli Europei di Germania, battuta e umiliata dalla Svizzera, più portata storicamente a sport come sci e bob, viene in mente l’hockey su ghiaccio se contempliamo il gioco di squadra.

Spalletti parla troppo

Una Nazionale che in Europeo riesce a battere a fatica solo l’Albania per diritto divino e si salva all’ultimo secondo contro la Croazia strappando un pareggio che ci ha portato a questo ottavo di finale e a una verità amara e inaccettabile: Nazionale di scarsa qualità, così piccina che la Svizzera è sembrata il Real Madrid.

Luciano Spalletti è un tecnico preparato, la sua carriera parla per lui, lo scudetto conquistato con il Napoli è una felice realtà, ma è anche vero che lui parla troppo. Un’abbuffata di pensieri e di concetti, di idee, con un linguaggio che stordisce e ti fa domandare: «…ma cosa vuole dire…». Ieri dopo la figuraccia è stato stranamente chiaro: «La responsabilità è mia». Un uomo provato. Ma lo è tutto il calcio italiano, che non vede il Mondiale per due edizioni, sbattuto fuori dall’Europeo al primo test vero.

Gioco, carattere, personalità: è mancato tutto, anche il fisico per giovani sani che faticano su ogni palla. Solo un uomo al comando: Gigio Donnarumma che para e fa di tutto per evitare l’umiliazione, ci tenta anche contro la Svizzera, ma è l’unico innocente di una spedizione flop. Una volta si parlava di Corea per definire un fallimento, adesso diventerà di moda la Svizzera…

Con tutto il rispetto per le dimensioni di una presidenza come quella degli Stati Uniti, si discute molto di Biden, se sia ancora all’altezza della situazione e dell’alta responsabilità. Beh, qui se si parla di calcio italiano, di lucidità se ne vede poca: senza andare tanto lontano, alla Casa Bianca, ma restando nei Palazzi del nostro Pallone, una riflessione corale è necessaria.