Vibo, protesta in piazza: “È stato ucciso il commercio vibonese”

Protesta a Vibo Valentia dei commercianti della neo-costituita associazione “Vetrine Vibonesi” sui due corsi principali della città. Alla base della mobilitazione quello che definiscono lo stato comatoso in cui versa il comparto”.
“Il commercio nel centro storico di Vibo Valentia – afferma il presidente dell’associazione Antonio Santamaria – muore sotto i colpi della palese inadeguatezza dell’amministrazione cittadina, dall’incapacità di saper ponderare decisioni ed iniziative atte a riportare la socialità nelle strade principali del centro cittadino Quale progetto infrastrutturale può essere considerato valido se il prezzo da pagare è quello di una vetrina che chiude? Avete avuto le sorti delle nostre attività nelle vostre mani ed avete scelto di restare attaccati alla poltrona della casa comunale piuttosto che scendere tra la gente ed ascoltare il grido di sofferenza di decine di piccoli esercenti”.
Dalle 9 alle 9:30 su corso Vittorio Emanuele III e corso Umberto I gli operatori commerciali aderenti hanno dato vita ad un Flash Mob con la chiusura dei rispettivi negozi, l’esposizione di cartelloni sull’uscio e di manifesti funebri recanti frasi del tenore: “E’ morto il commercio vibonese.

Ne danno il triste annuncio le centinaia di attività perite per incompetenza di chi dovrebbe tutelare la città e per mancanza di coraggio dei cittadini che alla stessa hanno girato le spalle scegliendo di non viverla più. Il potere di alcuni è la morte di molti”.
“Si tratta di una presa di posizione – aggiunge Santamaria – che nasce dall’urgenza di richiamare l’attenzione sulla cronica mancanza di parcheggi nel centro cittadino, sulla viabilità compromessa dai numerosi cantieri e sul conseguente declino delle attività commerciali. Gli esercenti intendono sensibilizzare l’amministrazione comunale e l’opinione pubblica su queste problematiche che stanno seriamente minacciando la vitalità economica della città di Vibo Valentia. Riteniamo – sottolinea ancora il presidente di Vetrine Vibonesi – che la voce dei commercianti debba essere ascoltata e che le istituzioni debbano prendere provvedimenti concreti per risolvere queste criticità, nella speranza di poter avviare un dialogo costruttivo con le autorità competenti”.